Sono Rodolfo Marusi Guareschi.
In questo momento mi trovo agli arresti domiciliari,
in Italia.
Non è giusto, è umiliante, ma questa è la verità.
Questo messaggio è stato registrato da una persona
che mi assiste e che lo farà tradurre in tutte le lingue.
Non potendo muovermi liberamente, ho dovuto far
rinviare una serie di impegni in Italia ed all’estero.
Chiedo scusa alle persone che avrei dovuto incontrare negli ultimi due mesi e nel prossimo futuro.
Non mi è stato e, probabilmente, non mi sarà
possibile parlare con loro.
Non ho avuto neanche il tempo e la possibilità di
ringraziare quanti – privati, rappresentanti di stati, di governi e di altre
organizzazioni – hanno risposto ai miei messaggi e mi hanno invitato presso di
loro.
Lo faccio ora.
Grazie.
Ho ricevuto diversi messaggi.
Non muovetevi per me.
Questa vicenda, come altre, riguarda solo me e devo
affrontarla da solo.
Lo so che restare bloccato è inutile e fa solo
perdere tempo.
Ma non dipende da me.
E voi sapete che per principio voglio migliorare le
regole osservando quelle attuali.
Anche se alcune sono ingiuste ed anche se spesso
vengono applicate male o in modo ingiusto.
Se è vero, alla fine sarà dimostrato.
Non potendo parlare con voi, potremo soltanto
scriverci.
Altri, al mio posto, prenderanno contatto con voi.
Non cambierà molto.
Non è affatto indispensabile la mia presenza e vi
sarà anche più facile parlare con chi ha assunto il compito di realizzare le
idee in cui crede.
Con voi.
Le imprese costituite insieme sono da tempo capaci di
proseguire da sole.
Quelle già promosse saranno dotate degli strumenti
necessari ad essere avviate.
Mantenete fermi i principi, gli impegni ed i metodi
già stabiliti.
Comunicate, discutete, decidete ed agite.
Abbiate fiducia nella vostra onestà, nella vostra
intelligenza e nel vostro lavoro.
Non vi tradiranno.
Le idee sono quelle che ho scritto e sulle quali
abbiamo discusso.
Sono proposte di soluzione rispetto a problemi reali,
concreti, che interessano quasi tutti.
Qualunque sia la percezione che possiamo avere del
futuro, la realtà dei fatti è quella che tutti conosciamo: egoismo ed invidia
nei rapporti sociali; ingiustizia e confusione nei rapporti civili; apparente
democrazia e finta libertà nei rapporti politici; errata distribuzione delle
risorse, concentrazione della ricchezza e limitata solidarietà nei rapporti
economici; falsità ed ipocrisia nei rapporti morali; misticismo e fideismo,
spesso purtroppo integralismo, nei rapporti religiosi.
Molti dei progetti che, in sintesi, vi ho presentato,
dovranno essere adattati alle vostre realtà nazionali, alle esigenze più
sentite dagli abitanti dei diversi paesi ed alle loro vocazioni.
I trenta progetti del programma Holos, con la Repubblica
della Terra e Dhana, la sua moneta, non sono
teorie cervellotiche, come qualcuno, con sufficienza ed arroganza le ha
definite, ma cose fattibili, utili, necessarie, cose che si fanno se ci si
sforza di comprenderle e di migliorarle.
Certo, non si possono imporre.
Per realizzare quei progetti bisogna partecipare,
tutti insieme, ad un processo di cambiamento che farà stare meglio chi oggi
vive peggio.
Senza far stare peggio chi sta bene.
Dovrete agire con pragmatismo, con realismo, con
equilibrio, con la massima responsabilità, pensando sempre che se molti
problemi sono rimasti irrisolti è perché sono stati commessi degli errori.
È dipeso da tutti noi.
Non è colpa del destino.
È colpa nostra.
Anche se non tutti abbiamo le stesse responsabilità.
I pochi che hanno proposto e voluto che le cose
andassero così piuttosto che diversamente ha certamente più colpa dei tanti che
hanno accettato quelle proposte.
Le risorse ci sono.
È stato difficile dimostrare a chi le possiede che
così non si può andare avanti e che è possibile avviare un nuovo processo di
sviluppo fondato su verità, libertà, giustizia, democrazia, conoscenza,
partecipazione, solidarietà e pace, per ottenere maggiore benessere per tutti e
costruire insieme un futuro diverso da quello che stiamo aspettando.
Ma. alla fine, ha capito.
Sono disponibili i capitali per promuovere e gestire
i progetti proposti.
Sono disponibili e non possono essere sottratti al
fine cui sono destinati.
Nemmeno per difenderci.
Anche per questo sono qui.
Ma non importa.
Di solito, le idee vengono sempre realizzate da chi
le ha apprese, non da chi le ha elaborate.
Per questo anche le migliori idee e teorie hanno
sempre dimostrato i loro limiti quando sono state messe in pratica.
Sono sempre state applicate in modo diverso da come
sono state pensate.
E, sempre, i mezzi sono stati trasformati in fine.
Chi ottiene un risultato tende a considerarlo un fine
per se stesso piuttosto che un mezzo per un fine comune.
Sono convinto che questa volta andrà diversamente.
Adesso le risorse devono essere impiegate.
Bisogna continuare un processo già avviato.
Possono essere destinate per produrre i mezzi
necessari per stare meglio.
Per farlo, serve organizzazione.
Ognuno dei trenta progetti del programma Holos ha bisogno
di una struttura più diffusa, forte ed efficiente di quella attuale.
Ogni partecipante deve avere una funzione precisa.
Deve studiare, conoscere, comunicare, discutere ed
agire.
Così, risolverà i suoi problemi personali e darà un
contributo per risolvere i problemi degli altri.
E bisogna agire.
Se non si trasformano le idee e le conoscenze in atti
concreti, tutto resta come prima.
Mi rivolgo quindi agli abitanti di tutti i paesi ed
ai loro governanti, alla stampa ed a tutti i mezzi di comunicazione.
Esaminate i progetti.
Sono pubblicati, paese per paese sui siti Internet
holosh.com, asmad.org e tanti altri.
Leggete con attenzione.
Ci sono i dati, gli obiettivi, gli strumenti, le
regole, le strutture già costituite e le indicazioni per formare.quelle nuove.
Ci sono i sistemi di promozione, di gestione e di
controllo dei singoli progetti.
Ci sono i valori di emissione di Dhana, le garanzie
ed i meccanismi di diffusione e di controllo della moneta.
Non è fantascienza.
Con la Repubblica della Terra sarà possibile avere
una politica diversa, una politica della gente per la gente.
Sarà possibile avere più democrazia e più controllo
su chi governa.
Sarà possibile affrontare in modo nuovo i problemi
comuni senza distruggere ciò che di buono, nonostante tutto, è stato fatto.
E, soprattutto, sarà possibile senza violenza.
In pace.
La pace non è il risultato di un processo.
La pace è il presupposto, la condizione essenziale,
indispensabile, per costruire un nuovo processo.
In questi giorni ci si chiede se e in che modo si
giustifichi la guerra.
Ci si chiede quando sia necessaria.
Se possa essere preventiva.
I conflitti, le guerre, hanno sempre una causa
materiale, quasi sempre economica.
Si pensa a cause culturali, politiche, religiose ma,
non è vero.
La guerra è sempre il contrasto fra chi vuole imporre
la propria volontà e chi vuole conquistare la libertà.
Il contrasto fra potere e libertà, egemonia e
indipendenza nasce dalla volontà o dalla necessità di possesso delle risorse e
della ricchezza.
Con la moneta Dhana sarà possibile ridistribuire la
ricchezza del pianeta in modo che tutti possano vivere, lavorare e produrre.
Sarà possibile che le risorse naturali vengano usate
e trasformate da chi le detiene, senza essere costretto ad esportare materie prime
a basso costo e ad importare prodotti finiti a prezzi insopportabili.
Sarà possibile ottenere un giusto compenso per il
proprio lavoro e per i beni che, lavorando, si producono.
Sarà possibile ricondurre la moneta alla sua funzione
originaria di misura del valore e di mezzo di scambio.
Sarà possibile sfuggire ad una prevedibile catastrofe
monetaria.
Non potrà non esserci perché è stata posta in
circolazione una massa di denaro mille volte superiore al valore dei beni che
la garantiscono.
Superiore al valore della ricchezza che si può
produrre sul pianeta in oltre quindici anni.
Addirittura superiore al valore di tutte le risorse e
di tutti i beni esistenti sulla terra.
I privati potranno usare Dhana per acquistare quel
che serve per vivere, per scambiare, per investire, per produrre.
Le istituzioni potranno usare Dhana per prestare i
loro servizi pubblici.
Il valore di Dhana ed il suo potere di acquisto
aumenteranno nel tempo perché aumenterà la produzione e si abbasseranno i
prezzi.
Realizzando questi progetti avremo più energia, più
acqua, più salute, più informazione, più conoscenza, più ricchezza, più
benessere, più sviluppo, un ambiente più sano, più ordine e più libertà.
E questo, in fondo, è quello che tutti dovremmo
desiderare.
Capisco lo scetticismo.
Dopo tante promesse non mantenute, solo un ingenuo
crederebbe ai sogni.
Ebbene, provate a pensare a questi progetti come a
dei sogni realizzabili.
Non per qualcuno.
Per tutti.
Non capisco, invece, l’ipocrisia, la cattiveria, la
viltà, la debolezza, la prepotenza, il disinteresse di chi dovrebbe accogliere
queste proposte con entusiasmo ed invece fa finta di non sentire o di non
capire.
Lo scetticismo nasce dalla paura e dall’incoscienza.
Paura di perdere quello che si ha ed incoscienza di
ciò che accade.
L’aver paura di perdere quello che si ha fa nascere
il legittimo sospetto che sia stato rubato.
Non è certamente vero, ma da questa impressione.
L’incoscienza di quello che sta accadendo fa pensare
all’ignoranza.
Oggi che, mentre tre quarti dell’umanità vive con fatica e non sempre ci riesce ma, quasi tutti, possiamo sapere, l’ignoranza è un colpa.
Quindi, niente paura.
Basta giustificazioni, basta guerre, basta aspettare
che gli altri facciano.
Bisogna rompere le catene del passato e prima di tutto
bisogna romperle dentro se stessi.
Molti lo stanno già facendo.
Ora è il momento di tutti gli altri.
Grazie per l’attenzione.