2001 – Evoluzione del Progetto Holos

 

Nel 2000 abbiamo raccolto nel Progetto Holos un programma triennale di iniziative che prevedeva un progetto economico nazionale per l’occupazione, un progetto d’impresa universale, un sistema informativo via etere, un sistema di sicurezza personale, un nuovo sistema di circolazione aerea, un nuovo sistema di pagamento, un nuovo metodo di scambio fra risorse e prodotti, un progetto per la conversione dell’industria bellica e la fondazione della Repubblica della Terra.

Il Progetto Economico Nazionale (PEN) è stato presentato nel 1995 e prevede la costituzione di 19.070 nuove imprese in circa 6.800 comuni italiani. Le attività delle nuove imprese saranno aderenti alle vocazioni ambientali nella produzione di beni e servizi richiesti dalla domanda solvibile mondiale. Per ogni impresa è previsto un programma di investimenti di 50 milioni di euro in due anni, un fatturato annuo di 70 milioni di euro ed un organico di 243 addetti, per un totale di circa 800 miliardi di euro di investimenti, 1.330 miliardi di euro di volume d’affari e 4.634.010 addetti, ai quali sarà riconosciuto un trattamento economico fondato sulla responsabilità e funzione assunta, sulla prestazione effettiva e sulla partecipazione ai risultati. Le nuove imprese saranno fondate da gruppi di sei società, ciascuna delle quali sarà a sua volta partecipata da sei società. Per ogni impresa sarà necessario un capitale proprio di 25 milioni di euro nel primo anno dalla costituzione per l’inizio del programma di investimenti, altri 25 milioni di euro nel secondo anno per il completamento del nuovo impianto e 20 milioni di euro di capitale di funzionamento per iniziare l’attività produttiva nel terzo anno dalla costituzione. Due terzi del capitale proprio di ogni nuova impresa sarà conferito dalle sei società fondatrici ed un terzo da altri partecipanti che potranno sottoscrivere aumenti di capitale sociale nei primi tre anni dalla costituzione. Nel terzo anno dalla costituzione le nuove imprese inizieranno l’attività. Lo sbocco di mercato di ogni nuova impresa sarà assicurato da un contratto di vendita pluriennale ad inizio di consegna differita, dal primo al quarto anno di attività. I ricavi certi derivanti dai contratti di vendita pluriennale consentiranno alle nuove imprese di ammortizzare completamente gli investimenti nei primi quattro anni di attività. Nel sesto anno dalla costituzione e dopo aver svolto quattro anni di attività, le quote di partecipazioni sottoscritte da terzi saranno quotate in borsa con il metodo dell’offerta pubblica di vendita (Opv). Avendo completamente ammortizzato gli investimenti e non dovendo più sostenere quote di ammortamento (12,5 milioni di euro all’anno) le nuove imprese avranno un reddito pari ad oltre il 20% del loro capitale sociale ed il prezzo di collocamento del capitale quotato, sia con i metodi basati sui multipli di mercato (enterprise value, dato dalla capitalizzazione di mercato più la posizione finanziaria netta), sia con il metodo dei flussi di cassa attualizzati (Dcf – Discounted cash flow) sarà di circa il 250% del valore nominale. Le quote di partecipazione sottoscritte da terzi potranno essere cedute, dopo cinque anni esatti dalla sottoscrizione e prima della loro quotazione in borsa, ad una società che fin dal momento dell’emissione ne avrà promesso l’acquisto ad un prezzo pari al doppio del valore nominale. Per sostenere lo sviluppo di ogni nuova impresa, contemporaneamente all’offerta pubblica di vendita (Opv) ed allo stesso prezzo di collocamento sarà lanciata un’offerta pubblica di sottoscrizione (Ops) per un valore nominale di almeno 10 milioni di euro ed un prezzo di collocamento di 25 milioni di euro. Il tasso di crescita del fatturato sarà circa il 10% all’anno dal quinto anno dalla costituzione (corrispondente al terzo anno di attività) e dallo stesso anno il tasso di crescita dell’utile, per effetto del rapporto fra costi fissi e costi variabili, sarà di almeno il 30%. Alla fine del sesto anno dalla costituzione e dopo quattro anni di attività ogni nuova impresa avrà dunque un capitale sociale di 70 milioni di euro, immobilizzazioni materiali completamente ammortizzate per 50 milioni di euro e da ammortizzare per altri 25 milioni, un fatturato annuo previsto di circa 80 milioni di euro, con un incremento del 10% all’anno,  un utile annuo di circa 16 milioni di euro ed una capitalizzazione di mercato di 175 milioni di euro. In quel momento le 19.070 nuove imprese previste dal PEN avranno complessivamente un valore di oltre 3.357 miliardi di euro, un fatturato di oltre 1.575 miliardi di euro, un utile di quasi 320 miliardi di euro e la piena occupazione. Nello stesso momento avremo probabilmente un debito pubblico di oltre 1.652 miliardi di euro ed un disavanzo pubblico di almeno 38,7 miliardi di euro all’anno. Il Prodotto Interno Lordo (PIL) avrà ampiamente superato il debito pubblico ed il valore aggiunto avrà superato il disavanzo pubblico. Il PEN è già partito, nel 2000, con la costituzione di alcune centinaia di imprese e l’avviamento dei relativi programmi di investimento, ridimensionati rispetto ai progetti originari, per accelerarne l’esecuzione in relazione alle norme sulle agevolazioni finanziarie previste dall’Unione Europea. Nel 2001 saranno costituite oltre cinquemila imprese i cui investimenti saranno completati entro il 2003. Nel 2002 sarà terminato il programma delle costituzioni e nel 2004 saranno completati tutti i programmi di investimento. Nel 2006 tutte le 19.070 imprese saranno a regime.

Il Progetto dell’Impresa Universale (PIU) è stato presentato nel 1999 e prevede la costituzione di gruppi societari in 178 paesi per lo svolgimento di diverse attività economiche. All’inizio si prevede un milione di nuove imprese su tutto il pianeta, un investimento di circa cinque milioni di euro e cinquanta addetti per ciascuna impresa, per un totale di cinquemila miliardi di euro di investimenti e cinquanta milioni di addetti. Le attività delle imprese saranno scelte in base alle risorse naturali disponibili ed alle condizioni di sviluppo complessivo dei popoli di ogni nazione. È prevista una capacità produttiva iniziale media di sei-sette milioni di euro per impresa ed un totale annuo di sei-sette miliardi di euro per l’intero sistema. Nel 2001 saranno costituite le holding nazionali di coordinamento e le sub-holding operative. Nel 2002 saranno costituite le imprese ed avviati i programmi di investimento. Nel 2004 saranno completati i nuovi investimenti e nel 2006 tutte le nuove imprese saranno in attività. Le risorse per realizzare il progetto PIU saranno messe a disposizione per un terzo dal gruppo societario internazionale fondatore delle holding nazionali e per due terzi da istituzioni creditizie e da privati ai quali sarà garantito per cinque anni il capitale originario impiegato. Una delle imprese avrà il compito di gestire i rapporti societari. Un’altra si occuperà della ricerca delle risorse attraverso borse valori con sede in una zona franca per ogni continente. Nei primi quattro anni di attività, le imprese del progetto PIU organizzeranno quel sistema di sinergie attraverso il quale potranno svilupparsi e sfuggire alle crisi cicliche dei sistemi economici tipici, avendo una massa di ricchezza ed un numero di addetti di misura sufficiente a garantire la loro autonomia nel tempo.

Il Progetto Stellar è stato proposto nel 1990 e prevede un sistema informativo via etere che mediante satelliti geostazionari consentirà ad ogni essere umano di ottenere in tempo reale una risposta a qualsiasi domanda per la quale esiste già una risposta. Nello stesso tempo il sistema potrà arricchire le attuali conoscenze con le informazioni provenienti dagli utenti stessi. È stata identificata l’area sulla quale costruire Akasha, il centro dal quale potranno operare centinaia di esperti provenienti da ogni parte del mondo. Nel 2001 saranno avviati gli accordi relativi al funzionamento del sistema. Nel biennio 2002-2003 verrà realizzata la sede centrale e saranno installati gli apparati e gli strumenti satellitari. Nel 2004 il sistema entrerà in funzione. Nel 1990 era stato previsto un investimento di circa cinque miliardi di euro. Da recenti verifiche sembra che per effetto del progresso tecnologico il costo previsto non sia aumentato.

Il Progetto Eka prevede un sistema di sicurezza personale mediante il quale ogni persona potrà collegarsi ad una rete di unità di intervento diffuse su tutto il pianeta ed essere rapidamente soccorsa in caso di urgente bisogno. Sono pronti i progetti degli apparati ed è stata definita la struttura della rete di intervento.

Il Progetto Pat-Patati prevede un sistema di circolazione aerea di massa con un veicolo a decollo verticale collegato ad una rete di controllo del traffico che garantirà la sicurezza dei voli. È pronto il progetto complessivo ed alla società Air-X sono state assegnate in Calabria, Sicilia e Sardegna le aree sulle quali saranno realizzate tre aziende per le quali sono previsti investimenti per circa 1,5 miliardi di euro. Ad una quarantina di imprese italiane collegate ad Air-X sono stati assegnati i suoli sui quali saranno compiuti investimenti per circa un miliardo di euro per la produzione di componenti necessari alla fabbricazione del veicolo. Altre 120 imprese stanno per essere costituite in altri paesi per la produzione degli apparati di governo e di controllo del traffico. L’intero sistema sarà allestito in tre anni e si prevede che entrerà in funzione nel 2005.

Il Progetto CyberBank prevede un sistema tele-informatico mediante il quale sarà possibile effettuare pagamenti e riscossioni presso qualsiasi banca mediante un semplice cellulare. È stata predisposta la struttura hardware e sono stati presi i primi contatti con il sistema bancario.

Il Progetto Vikraya prevede un sistema di regolamento delle transazioni commerciali internazionali mediante un processo di «baratti» imperniato in un centro di compensazione consortile. È stata capitalizzata una società con circa 8 miliardi di euro e stanno per essere regolamentati i rapporti tra le imprese e le istituzioni interessate in 178 Paesi.

Il Progetto Santi prevede la conversione dell’industria bellica in altre attività produttive tra le quali la produzione di meccanismi ed apparati elettromedicali ed organi artificiali. Si stanno studiando gli esiti delle ricerche del MIT - Massachusetts Institute of Tecnhology di Boston e successivamente saranno definiti i processi di riconversione.

Il Progetto Avatar prevede la diffusione di un sistema informativo di ricerche che sarà utilizzato da enti pubblici e privati per compiere scelte economiche e produttive. La società Avatar è stata capitalizzata con 155 miliardi di euro di capitale sociale e fra un anno sarà in grado di attivare il sistema anche all’esterno.

Il Progetto Varga prevede la cartolarizzazione dei crediti e la loro trasformazione in titoli quotati da una società che destinerà la liquidità che ne deriva partecipando ad imprese alle quali apporterà capitali di rischio.

Il Progetto Intereuro prevede un’operazione finanziaria mediante la quale vengono concessi prestiti in euro che saranno rimborsati in dollari provocando un allineamento tra le due monete in rapporto al loro reale valore per impedire speculazioni valutarie.

Il Progetto Udaka prevede la soluzione del problema dell’acqua su tutto il pianeta mediante la distribuzione delle risorse esistenti.

Il Progetto di Rinnovamento prevede la riforma ed il miglioramento dei rapporti e dei comportamenti attraverso la modifica della struttura del sistema gerarchico con la partecipazione dei popoli.

Infine, la fondazione della Repubblica della Terra. È l’obiettivo più ambizioso e nello stesso tempo più urgente. Oggi, possiamo viaggiare su veicoli velocissimi ma abbiamo ancora diverse regole di circolazione da stato a stato; possiamo trasmettere notizie ed informazioni in tempo reale e risolvere tutti i problemi generali degli abitanti del pianeta ma il governo delle tecnostrutture e le risorse disponibili sono concentrate in pochissime mani. A questo limite si deve porre rapidamente rimedio, prima che sia troppo tardi. Per farlo bisogna ripartire direttamente dagli abitanti del pianeta, ricostruendo i centri di partecipazione ed organizzando sistemi sociali e politici di autogoverno, riuniti in un sistema di coordinamento planetario. Non sarà la fine della politica ma l’inizio di una nuova età dell’oro, nella quale ogni essere umano potrà lottare per la propria felicità.

Rodolfo Marusi Guareschi