DHANA E LA STORIA DELLA MONETA
La
parola “moneta” deriva dal greco monytes, che significa indicatore, cioè una
cosa che rappresenta qualcos’altro.
Per
moneta s'intende qualsiasi mezzo di scambio che sia generalmente accettato in pagamento
di beni e servizi e per estinguere debiti.
La
moneta serve inoltre quale misura di valore.
Il
numero di unità di moneta richieste per acquistare un prodotto è il prezzo del
prodotto stesso.
Tuttavia,
l'unità monetaria scelta quale misura del valore non deve necessariamente
essere utilizzata come mezzo di scambio.
Per
esempio, durante il periodo coloniale in Nord America, la sterlina inglese
fungeva da unità di misura del valore mentre la valuta spagnola era un
importante mezzo di scambio.
Prima
dell'introduzione dell’Euro, nei paesi della Comunità Economica Europea, l’ECU
(Unità di Conto Europea) è stato utilizzata come unità di misura del valore
mentre le monete dei vari paesi ed il Dollaro erano utilizzati come mezzi di
scambio.
BARATTO
Prima
della moneta, gli scambi di merce avvenivano mediante baratto.
Il
baratto è lo scambio di beni con altri beni: i beni eccedenti i normali
fabbisogni erano scambiati con altri beni necessari per vivere.
Il
limite del baratto consisteva nella difficoltà d'incontro fra soggetti con
reciproche eccedenze ed insufficienze di beni da scambiare.
MERCE
MONETA
Per
superare i limiti del baratto, oltre tremila anni fa i popoli primitivi
incominciarono a scambiare beni con oggetti-moneta.
Gli oggetti-moneta erano oggetti convenzionali
che rappresentavano la misura del valore dei beni scambiati: dapprima
conchiglie, perline, zanne di elefante, pellicce, pelli e bestiame; poi oggetti
in ferro, bronzo, oro, argento e rame.
Miniature
di coltelli di bronzo, asce e altri utensili, usati per rappresentare gli
attrezzi realmente oggetti di scambio, circolavano in Cina oltre tremila anni
fa.
Ad
un certo punto furono stampati anelli e piastre di metallo sui quali, al posto
del bene che rappresentavano, s'indicò una quantità.
Così
nasce la prima merce-moneta moderna.
La
merce-moneta, è un oggetto che ha un proprio valore intrinseco (in relazione
alla rarità del materiale) e che può essere scambiato con qualsiasi bene.
Di
solito, il valore della merce-moneta è più o meno uguale a quello del materiale
in essa contenuto.
I
principali materiali usati per questo tipo di moneta sono stati oro, argento e
rame.
Le
monete, coniate in una lega naturale d'oro e argento, comparvero circa 3.700
anni fa nella regione della Lidia, in Asia Minore.
Secondo la leggenda fu Creso, re della Lidia (regione
dell'odierna Turchia), il primo ad adottare la tecnica della coniazione.
Le monete erano gli stateri d'oro e d'argento (venti pezzi
d'argento corrispondevano ad uno d'oro).
Si
trattava di una forma di merce-moneta con un valore determinato dal suo
contenuto metallico.
Le
monete proliferarono rapidamente in tutte le economie più sviluppate del mondo.
Monarchi,
nobili, città e istituzioni iniziarono a coniare monete contrassegnate dal
proprio marchio distintivo attestante il valore metallico della moneta.
Alcune
monete antiche avevano una composizione molto stabile.
La
dracma emessa ad Atene oltre 3.600 anni fa ha mantenuto un contenuto
relativamente costante di 65-67 grani d'argento fino; il quian (contante)
cinese di rame introdotto 3.400 anni fa rimase moneta base per duemila anni.
Le
monete di metallo erano coniate da una zecca di proprietà dei possessori dei
metalli o di potenti (imperatori, re, feudatari ma anche repubbliche e comuni).
Le
monete venivano spesso tosate (cioè limate) dai possessori che con
quest'inganno davano in pagamento monete che sembravano di un certo valore ma
che in realtà avevano un contenuto di metallo inferiore a quello coniato dalle
zecche ed indicato sulle monete stesse.
Da
parte loro, le autorità emittenti erano propense a ridurre il contenuto
metallico delle monete che coniavano per realizzare maggiori guadagni.
Le
monete di piccolo taglio di bronzo o rame erano, di fatto, moneta fiduciaria,
essendo il loro valore legato sostanzialmente al numero di monete d'oro e
d'argento con le quali potevano essere scambiate.
Le
monete d'oro e d'argento circolavano spesso anche al di fuori del paese
d'emissione grazie al loro valore intrinseco: così il Peso d'argento spagnolo divenne
moneta corrente in Cina a partire dal XVI secolo.
Una
volta create, le monete fecero nascere un sistema monetario, le cui
caratteristiche rimangono essenzialmente costanti da millenni; una delle
innovazioni più durature fu l'introduzione, nel XVII secolo, del bordo
zigrinato nelle monete Europee, per scoraggiare la tosatura.
Dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente si ridusse la
circolazione delle monete e l'oro cominciò a scarseggiare.
Nell'VIII secolo Carlo Magno stabilì che la moneta ufficiale
del Sacro Romano Impero fosse il denaro d'argento.
Dopo l'anno mille, l'oro ricominciò a circolare e con la
scoperta dell'America (1492) ci fu un nuovo afflusso di metalli preziosi in
Europa.
Mentre in Olanda nasceva la prima banca nazionale e s' introduceva
la meccanizzazione del conio delle monete, la Spagna faceva affluire dalle
colonie ingenti quantità d'oro, causando un aumento dei prezzi ed una
diminuzione del valore dell'oro.
Era la prima forma d'inflazione.
RICEVUTA
DI DEPOSITO
Ancora
prima della merce-moneta è esistita la ricevuta di deposito.
Oltre
4.500 anni fa, nelle città della valle del Tigri e dell'Eufrate ed in quelle
dell'Indo e del Nilo vi era un tipo di moneta assai speciale.
Il
popolo, portava l'eccedente dei propri prodotti nel tempio della città
fortificata dove sacerdoti contabili aprivano un conto corrente con consegna di
tavolette di fango al portatore.
I
beni erano immagazzinati in appositi locali del tempio e veniva stabilita una
quantità astratta di denaro secondo le merci consegnate.
Successivamente,
se le medesime persone volevano un altro tipo di prodotto del tempio, si
seguiva il procedimento inverso.
Per
ogni operazione di scambio era stilato un documento, fatto di terracotta,
recante il nome dell'acquirente, quello del venditore, la merce scambiata e la
quantità di unità monetarie utilizzate.
Questo
documento è il cosiddetto fattura-assegno.
Per
scambi di grande importanza e fra città diverse, era previsto un sistema di
trasporto garantito, basato sulle «bullae».
Nel
carro del vettore c'era una palla di terracotta all'interno della quale si
trovavano delle tavolette che rappresentavano i diversi prodotti trasportati.
Sulla
superficie della palla erano inoltre incise le tavolette.
Giunti
a destinazione, la palla era aperta e si verificava se il contenuto della
stessa coincideva con quello del carro.
All'epoca
predominavano i rapporti pacifici fra le diverse città, in parte a causa delle
mura inespugnabili che le proteggevano ed in parte grazie alla prosperità che
questo sistema di scambio assicurava.
La
moneta era uno strumento astratto, un documento il cui valore esisteva solo in
funzione di una merce realmente esistente.
Ogni
scambio commerciale lasciava una traccia giuridica sotto forma di tavolette di
fango.
Tutto
questo svanì alla comparsa della moneta anonima d’oro, d’argento, di rame e di
bronzo.
Questo
nuovo tipo di moneta, anonimo, concreto ed indipendente dalle merci, rende
molto più agevole la corruzione.
Con
la moneta anonima apparve anche la banca privata, vero e proprio potere-ombra.
I
funzionari del tempio cambiarono la loro vocazione dedicandosi ad inventare le
religioni.
Tornarono
quindi alla ribalta gli imperialismi.
Le
mura inespugnabili crollarono. Non sotto i colpi di allora inesistenti catapulte
o balestre, ma in seguito alla corruzione di qualche guardia da parte degli
assedianti.
I
traditori corrotti potevano poi essere discretamente eliminati e gli occupanti
s' inventavano miti come quello del «Cavallo di Troia» o delle «Trombe di Gerico».
Il
denaro anonimo si trasforma ancora fino alle moderne banconote ed agli anonimi
assegni al portatore.
Le
varie istituzioni politiche create affinché i cittadini credano di essere
protetti subiscono l'attacco dei «poteri-reali» che corrompono politici,
tecnici e giudici.
MONETE
BASE E MONETE DEBOLI
Le
monete metalliche possono essere sia monete base sia monete deboli.
Le
monete base hanno un valore nominale uguale a quello del metallo che
contengono.
Le
monete deboli hanno un valore nominale molto superiore a quello metallico o
intrinseco; in questo senso sono simili alla carta moneta.
Le
zecche di molti paesi coniarono monete di entrambi i tipi durante il XIX
secolo, ma con il generale abbandono della base aurea, tra le due guerre
mondiali, le monete base sono state tolte dalla circolazione in quasi tutto il
mondo.
CARTAMONETA
La
cartamoneta fu introdotta in Cina nel IX secolo, nella forma di certificati
convertibili emessi dai banchieri privati per il governo della dinastia Tang.
Sostenuta
dal potere dello stato cinese, questa moneta poté mantenere il proprio valore
in tutto l'impero, eliminando l'esigenza di trasportare l'argento.
Trasformata
in monopolio statale con la dinastia Song, la cartamoneta rimase in vigore
durante tutta la storia cinese, nonostante gli sconvolgimenti causati dai
cambiamenti politici e l'assenza di una copertura d'argento o di altri metalli.
La
cartamoneta apparve per la prima volta in Occidente nel XVI secolo, sotto forma
di titoli di credito emessi dalle banche a fronte di depositi in denaro.
Questi
titoli di credito proliferarono: le autorità coloniali francesi in Canada
usarono carte da gioco firmate dal governatore come promesse di pagamento dal
1685, dato che l’arrivo del denaro dalla Francia ritardava.
La
cartamoneta divenne sempre più diffusa a partire dal XVIII secolo ma conservò
la natura di moneta creditizia, emessa a fronte di depositi in oro e argento.
Nel 1.700 in Francia e in Inghilterra si diffusero le
banconote, più pratiche da trasportare.
Nella storia della moneta ci sono due date molto importanti:
nel 1794 gli Stati Uniti d'America adottarono una moneta propria, il Dollaro,
mentre nel 1870 il Giappone mise in circolazione lo Yen.
Tuttavia, la moneta più forte del XIX secolo rimaneva la
Sterlina inglese.
Proprio l'Inghilterra, nel 1816, aveva introdotto il Gold
Standard, un sistema monetario basato su carta moneta convertibile in oro.
Questo sistema fu poi adottato anche dagli altri paesi
industrializzati, perché il valore dell'oro assicurava la base comune nel
cambio tra le diverse monete.
Com’è andata? L’Inghilterra non aveva abbastanza risorse da
finanziare le proprie imprese belliche.
Un banchiere propose alla regina di essere autorizzato a
stampare moneta per prestarla allo stato inglese.
La regina accettò e stabilì che le banconote emesse dal
banchiere avessero valore liberatorio.
Naturalmente il banchiere (che poi diventò la Banca
d’Inghilterra) non stampò solo monete per lo stato ma anche per prestarle a
privati.
Iniziò in questo modo il processo di moltiplicazione della
quantità monetaria garantita solo dai crediti di chi riceveva denaro in
prestito.
Dopo la seconda guerra mondiale, il primato economico passa
agli Stati Uniti: finisce l'era della convertibilità in oro e il Dollaro
diventa la valuta di riferimento.
Questa situazione finisce nel 1971.
Nel frattempo la Comunità Economica Europea stava già movendo
i primi passi per raggiungere un sistema monetario per unire i paesi
dell'Europa.
TIPI
DI CARTAMONETA
La
cartamoneta si distingue dunque in moneta creditizia e moneta fiduciaria.
La
moneta creditizia, è un documento con il quale l’emittente promette ad un
governo o ad una banca di pagare il valore equivalente in metallo monetario
standard.
La
moneta fiduciaria è la cartamoneta non convertibile in alcun tipo di metallo
monetario standard e il cui valore è fissato per legge.
Sono,
di fatto, monete fiduciarie anche molte monete metalliche in circolazione, in
quanto il valore del materiale con il quale sono fatte è generalmente inferiore
al loro valore monetario.
In
genere i creditori sono legalmente obbligati ad accettare in pagamento sia la
moneta fiduciaria sia quella creditizia, che sono pertanto definite monete a
corso legale.
Se
la cartamoneta in circolazione non è eccessiva rispetto ai bisogni del
commercio e dell'industria, essa è accettata da tutti e acquista un valore
relativamente stabile.
Se
invece la cartamoneta è emessa in quantità esagerata, si diffonde un clima di
sfiducia e la moneta perde rapidamente di valore.
Tale
diminuzione è spesso seguita dalla svalutazione formale (riduzione del valore
ufficiale della valuta).
La
moneta fiduciaria costituì di regola una misura d'emergenza adottata in tempo
di guerra, come il Dollaro cartaceo americano.
La
facoltà di emettere cartamoneta passò poi dalle banche private a quelle
nazionali.
Nel
tardo XIX secolo, le cadute nel valore dell'oro portarono all'adozione di un
regime monetario aureo internazionale, nel quale tutte le valute erano
intercambiabili con oro.
Molti
governi sospesero la convertibilità della propria valuta durante la prima
guerra mondiale, mentre tentativi di reintrodurre il regime aureo
internazionale naufragarono dopo la Grande Depressione.
La
trasformazione delle valute mondiali in monete fiduciarie, con valori fissati
interamente dalla domanda del mercato, fu completata con lo sganciamento del
Dollaro statunitense dall'oro, nel 1971.
BANCONOTA
La banconota è una cartamoneta
emessa da una banca. È una moneta fiduciaria non convertibile a corso forzoso.
MONETA
ED ECONOMIA
Le
funzioni della moneta, quale mezzo di scambio e misura del valore, facilitano
enormemente lo scambio di prodotti e servizi e la specializzazione della
produzione.
Senza
moneta, il commercio si ridurrebbe al baratto, ossia allo scambio diretto di un
bene con un altro; questo era il sistema utilizzato nelle comunità primitive ed
è ancora praticato in alcune parti del mondo.
In
un'economia di baratto, un individuo che possiede qualcosa da commerciare deve
trovare qualcuno che la voglia e che abbia qualcosa d'accettabile da offrire in
cambio.
In
un'economia monetaria, il proprietario di un bene può venderlo, ricavando del
denaro con cui potrà a sua volta acquistare un bene desiderato, senza dover
cercare qualcuno con cui effettuare lo scambio.
La
moneta va pertanto considerata una pietra miliare della vita economica moderna.
Purtroppo,
come in tanti altri casi, ciò che era stato introdotto come un mezzo di scambio
è poi diventato per alcuni un fine di vita.
REGIMI
MONETARI
La
moneta fondamentale di un paese, nella quale possono essere convertite altre
forme di denaro e che determina il valore di altri tipi di moneta, è denominata
moneta base.
Il
regime monetario di una nazione si riferisce al tipo di moneta base usata nel
sistema monetario.
I
principali regimi monetari moderni sono quelli aureo (gold standard), argenteo
e a corso forzoso.
Nel
regime monetario aureo la moneta cartacea circola assieme all'oro e le due
monete sono liberamente convertibili l'una nell'altra; una sua variante è il
regime monetario a cambio aureo (gold
exchange standard) in cui la valuta cartacea di un paese è convertibile
in quella di un altro paese, a sua volta convertibile in oro. Per esempio,
dinari in Dollari e Dollari in oro.
Nel
regime monetario forzoso le banconote devono essere accettate in pagamento ma
non sono convertibili in metalli preziosi.
Alcuni
paesi hanno utilizzato per qualche tempo il sistema bimetallico, in cui
circolano due monete base, una d'oro e l'altra d'argento.
Il
regime bimetallico ha avuto scarso successo soprattutto a causa della legge di
Gresham secondo la quale, la moneta "cattiva" (più a buon mercato)
tende a scacciare quella "buona" (più apprezzata) dalla circolazione.
Quasi
tutti i sistemi monetari sono attualmente sistemi fiduciari; non ammettono la
libera convertibilità della moneta e ad essa viene conferito valore dalla
legge, anziché dal suo contenuto nominale di oro o argento.
I
sistemi moderni vengono anche definiti "monete amministrate", poiché
il valore delle unità monetarie dipende in gran parte dalla gestione
governativa e dalle politiche economiche.
PROMESSA
DI PAGAMENTO
Oggi
il credito, ossia l'utilizzo di una promessa di pagamento, costituisce un
prezioso strumento che affianca la moneta.
Molte
imprese usano strumenti di credito anziché moneta corrente.
I
depositi bancari vengono comunemente inclusi nella struttura monetaria di un
paese; il termine offerta di moneta significa la moneta in circolazione, più i
depositi bancari.
Il
reale valore del denaro è determinato dal suo potere d'acquisto, che a sua
volta dipende dai prezzi dei prodotti.
Secondo
la teoria quantitativa, i prezzi sono determinati in gran parte o interamente
dalla quantità di moneta in circolazione.
L'esperienza
ha dimostrato, tuttavia, che altrettanto importanti per la determinazione del
livello dei prezzi sono la velocità di circolazione della moneta e il volume
della produzione di beni e servizi.
CORSO
FORZOSO
La
moneta a corso forzoso, cioè tutte le attuali monete emesse dalle banche
centrali, non sono convertibili nel metallo che le garantiscono.
La
convertibilità è cessata quando la quantità di cartamoneta emessa ha superato
il valore del metallo prezioso che rappresentava.
Da
quel momento il valore della moneta è stabilito dal mercato, a prescindere dal
valore reale posto a garanzia della moneta.
Una
moneta è tanto più forte quanto più forte appare l’economia del paese nel quale
si trova la banca che la emette.
Purtroppo,
la forza apparente di un'economia non corrisponde alla sua forza reale ma è
determinata da altri fattori: la potenza bellica del paese, la sua capacità di
gestire i mezzi d'informazione, la sua presenza (egemonia) nei rapporti di
scambio.
Questi
fattori determinano spesso un valore monetario apparente differente dal valore
reale.
Per
esempio, il valore apparente del Dollaro degli Stati Uniti d’America (il cui
valore reale d'emissione è pari a soli tre centesimi di Dollaro) è di gran
lungo superiore al suo valore reale.
Se
tutti coloro che possiedono Dollari statunitensi li scambiassero in una sola
volta con beni, ci si accorgerebbe che la quantità di Dollari in circolazione è
superiore a mille volte il prodotto interno lordo annuale degli Stati Uniti
d’America ed è anche superiore al valore di tutti i beni mobili ed immobili
presenti sul pianeta.
In
tal caso, ci si accorgerebbe che il valore reale del Dollaro è pari al 3% del
suo valore apparente. Sarebbe un disastro: la catastrofe monetaria.
Anche
l’Euro ha un valore reale inferiore a quello nominale ma certamente la
differenza è molto meno sensibile di quella del Dollaro statunitense.
Tuttavia,
paradossalmente, per effetto degli altri fattori che determinano il valore
della moneta (potenza bellica, egemonia degli scambi) mentre l’Euro ha un
valore reale pari a sette od otto volte quello del Dolllaro, il suo valore di
mercato (tasso di cambio) è inferiore e non basta un Euro per avere un Dollaro.
MONETA E BANCA
Per
ogni 100 unità monetarie che riceve in deposito la banca presta 1.000 unità
monetarie.
Per
esempio, per ogni milione di Dollari o di Euro di depositi, la banca è tenuta a
rimettere il 10/15% alla banca centrale ma è autorizzata a prestare 100 milioni
di Dollari o di Euro.
In
questo modo, la banca determina non solo il livello di sviluppo di un'economia
ma anche la destinazione delle risorse e della ricchezza, perché decide a chi,
perché ed in cambio di che cosa prestare denaro.
E
siccome in una economia di mercato il profitto è di norma proporzionato ai mezzi
ed alle risorse impiegate, è la banca, e non chi vuole produrre, che decide chi
deve guadagnare di più e chi deve guadagnare di meno.
Non
importa quale sia il governo di un paese e quale politica economica voglia
promuovere.
La
banca è in grado, da sola, di determinare i rapporti economici di qualsiasi
paese a prescindere da chi lo governa. L’importante è che possa emettere moneta
e che possa prestarla, agli stati come ai privati.
DHANA
Per
realizzare uno degli obiettivi fondamentali della Repubblica della Terra, cioè
la redistribuzione della ricchezza, è stata emessa Dhana.
Dhana
è la moneta della Repubblica della Terra.
La
base monetaria di Dhana non è costituita da metalli preziosi, da altre valute,
da crediti o da titoli pubblici ma solo da capitali d'imprese che producono
beni o servizi.
Adam
Smith, che rifiutava decisamente le conclusioni protezionistiche del pensiero
mercantilista, sottolineò che la ricchezza non era costituita dai metalli
preziosi, bensì dai materiali che essi potevano comprare.
Dhana
è quello che le altre monete vorrebbero essere: un mezzo di scambio che
rappresenta valori economici reali esistenti.
Dhana
è una moneta universale che può essere utilizzata come corrispettivo di scambio
in tutto il mondo.
I
primi sei miliardi di Dhana sono stati garantiti da un capitale di 150 miliardi
di Euro, una Dhana per 25 Euro.
Ad
ogni abitante del pianeta che partecipa alla Repubblica della Terra sono
assegnate 100 Dhana.
In
totale è prevista l’emissione di circa 450 miliardi di Dhana: 100 Dhana per
ciascuno dei 4,5 miliardi di abitanti della Terra che partecipano agli scambi.
Con
l’aumento della popolazione saranno poi emesse altre Dhana in modo da
assicurare sempre 100 Dhana per ogni abitante del pianeta.
CARATTERISTICHE
DI DHANA
Dhana
è emessa in moneta fisica, elettromagnetica e telematica.
Dhana
in moneta fisica è una cartamoneta dotata di tutti i sistemi di sicurezza
attualmente conosciuti che la rendono difficilmente falsificabile.
Dhana
in moneta elettromagnetica, è registrata in una piccola cassa elettromagnetica
denominata Gandhana con la quale si possono effettuare pagamenti e riscossioni
fino ad una distanza di alcuni metri da un’altra Gandhana.
Dhana
in moneta telematica è gestita tramite un conto corrente registrato su Internet
(www.dhana.org).
Dhana
si divide in mille Kana-Dhana ed è emessa nei tagli da 1, 5, 10, 50, 100 Dhana
e da 1, 5, 10, 25, 50, 100, 250 e 500 Khana-Dhana.
Dhana
è una rivoluzione monetaria. Essa riconduce la moneta alla sua funzione
originaria di mezzo di scambio.
Invece
di avere una base monetaria metallica Dhana ha una base monetaria produttiva.
Tre
motivi hanno sconsigliato di garantire Dhana con metalli preziosi.
Innanzitutto
la difficoltà e l’inutilità di convertirla in metallo prezioso, perché la
funzione della moneta deve essere quella di mezzo di scambio e di unità di
misura di valore e non di tesaurizzazione di ricchezza.
In
secondo luogo, la quantità di metallo prezioso che sarebbe necessaria per
garantire l’emissione di 450 miliardi di Dhana (11250 miliardi di Euro, circa
9.900 miliardi di Dollari statunitensi) non è disponibile sul pianeta e
comunque sarebbe tale da provocare la riduzione del prezzo dei metalli,
provocando il collasso di tutte le altre monete.
La
terza ragione è che, se è vero come è vero che una moneta vale per ciò che
rappresenta, si è pensato che i beni più adeguati a garantire il valore di
Dhana e la sua rivalutazione nel tempo siano le quote di capitale di imprese
produttive.
Ogni
Dhana emessa è, infatti, totalmente garantita da un capitale di impresa
produttiva ed è convertibile in quote del capitale che la garantiscono.
A
prescindere dal suo valore di mercato (tasso di cambio), ogni Dhana ha un
valore reale pari al suo valore nominale poiché rappresenta valori materiali
esistenti.
Il
valore di emissione di una Dhana è di 25 Euro, circa 22 Dollari al cambio
attuale.
In
realtà, se consideriamo il valore reale (quello effettivamente garantito) di
queste due monete, il valore di Dhana è ben superiore.
Il
valore reale di una Dhana, è pari al valore reale di circa 100 Euro (garantiti
al 25%) ed addirittura di circa 733 Dollari statunitensi (garantiti al 3%).
Quindi
il valore di mercato di una Dhana è di circa 25 Euro al momento dell'emissione
ma tenderà ad aumentare di mano in mano che questa moneta sarà utilizzata.
Naturalmente
nessuno vorrà scambiare Dhana con altre monete ma solo con beni o servizi, ben
sapendo che il rapporto di cambio fra Dhana e tutte le altre monete è destinato
ad aumentare.
Dhana
si rivaluterà nella stessa proporzione in cui le altre monete si svaluteranno.
PERCHE’
DHANA?
Ci
si potrebbe chiedere perché invece di emettere una nuova moneta non si è
pensato di distribuire ad ogni abitante del pianeta un valore proporzionale in
altre monete, Dollari, Euro o Yen.
La
risposta è semplice.
Primo,
distribuire in parti uguali le attuali valute significherebbe indurre le banche
centrali ad emettere ulteriore moneta provocando una colossale svalutazione
senza alternative.
Secondo,
utilizzare le attuali valute significherebbe perpetuare gli attuali sistemi
monetari fondati su valori apparenti.
Terzo,
l’attuale sistema monetario internazionale è egemonizzato da pochi paesi, ed in
particolare dagli Stati Uniti, i quali fanno pagare la loro supremazia ed il
loro benessere a tutti gli altri popoli.
Come
fanno? Emettendo Dollari per acquistare beni all’estero (visto che negli Stati
Uniti si consuma più di quanto si produce) e per sostenere le spese pubbliche
(il debito pubblico americano è quasi interamente detenuto da soggetti esteri).
È
proprio per interrompere questo processo che è stata emessa Dhana, la quale
deve essere la moneta di tutti, di chi lavora, produce e consuma e di chi non
può farlo, e non di chi la emette.
Dhana
deve generare un nuovo sistema monetario universale che assicuri un’equa
distribuzione delle risorse e della ricchezza, cancellando le prerogative e le
egemonie originariamente acquisite con la forza.
POLITICA
MONETARIA
La
politica monetaria consiste nel controllo della quantità di moneta in
circolazione, per evitare che, una quantità in eccesso provochi una
svalutazione monetaria ed un aumento dei prezzi ed una quantità in difetto,
impedisca l’acquisto dei beni di consumo e quindi la soddisfazione dei bisogni.
Con
Dhana non servirà più alcuna politica monetaria. Dare 100 Dhana a ciascun
abitante della Terra significa mettere in circolazione circa 450 miliardi di
Dhana, pari al valore necessario agli scambi non solo attuali ma anche futuri.
Infatti,
quando l’effetto di Dhana sulle economie di tutto il mondo si sarà compiuto,
con l’aumentare della produzione e della ricchezza aumenterà il valore di
Dhana, con la conseguenza che se oggi per comprare una cosa servono cinque
Dhana, domani ne serviranno quattro, poi tre e così via fino a quando la stessa
Dhana non avrà più ragione di esistere.
DHANA E LE ALTRE MONETE
Dhana
è lo strumento per ridistribuire la ricchezza.
Dhana
riporta la moneta alla sua funzione originaria di mezzo di scambio, di baratto di
beni utili con un titolo che rappresenta altri beni utili, alla pari.
Dhana
non incide sulla proprietà. L’attribuzione delle 100 Dhana non richiede alcun
corrispettivo. I proprietari di beni mobili ed immobili e di qualsiasi altro
valore possono stare tranquilli.
Dhana
rappresenta l’inizio e non la conclusione di un nuovo processo di rapporti
economici, l’innesco di una nuova concatenazione che non impoverisce i ricchi e
riduce la povertà dei più poveri.
Le
risorse per le successive emissioni saranno messe a disposizione da imprese che
sono state costituite e gestite all’unico scopo di produrre ricchezza per
garantire questa nuova moneta.
Le
imprese che garantiscono Dhana sono di proprietà di privati e di fondazioni che
hanno compreso la necessità di mettere a disposizione di chi lavora, produce e
consuma un nuovo mezzo di misura del valore e di scambio.
Questi
soggetti hanno accettato di svestirsi del possesso di valori ingenti.
Essi
hanno saputo riconoscere la diversità fra proprietà e possesso. Sono rimasti
proprietari dei loro valori ma hanno rinunciato al loro possesso.
Scambiare
beni con le altre monete, soprattutto con Dollari, significa ricevere un pezzo
di carta con un valore reale molto più basso di quello che sembra. Scambiare
beni con Dhana significa ricevere un mezzo di pagamento che rappresenta un
valore superiore al prezzo del bene scambiato.
SEMPLICITA’
Qualcuno
potrebbe considerare Dhana ed il nuovo sistema monetario che mette in moto come
una ipotesi semplicistica.
Non
è così. Non bisogna confondere semplicità non semplicismo.
Le
cose più semplici sono sempre le più vere.
Leggendo
gli articoli dell’accordo che vincola al sistema monetario internazionale (Articles of Agreement of the International Monetary
Fund) tutti i paesi
che aderiscono al FMI (Fondo Monetario Internazionale) ci si rende ben conto di
quanto siano difficili,
complesse, complicate, ardue, astruse, enigmatiche, intricate, talvolta
incomprensibili ed oscure le norme e le clausole previste.
Perché sono state fatte così?
Primo, per garantire l’egemonia di chi ha proposto il FMI. Secondo, per poter
avere sempre ragione. Terzo, per impedire la diffusione della conoscenza dei
meccanismi monetari.
Dhana è uno strumento semplice,
elementare, privo di complicazioni o difficoltà, facile da capire e da usare.
Ciò non significa che chi la
propone sia inesperto e non conosca ancora gli uomini e le difficoltà del mondo
e nemmeno che sia un ingenuo,
sciocco e
credulone
senza senno. Massima
semplicità
e schiettezza sono il risultato di una grande complessità.
Per elaborare una proposta
elementare, facile, quasi ovvia, evidente, chiara, palese, piana, manifesta ed
agevole e per poterla presentare in modo sobrio, essenziale, misurato,
disinvolto, sciolto e naturale sono occorsi anni di studio ed un grande impegno
per dimostrare a tante persone la necessità di adottare questo strumento.
Semplicismo è maniera troppo
semplice e superficiale di ragionare, genericità,
esteriorità, apparenza, facciata.
Con
Dhana si è invece badato alla essenza, alla sostanza, ben sapendo che
reinventare la realtà è quasi impossibile ma si può fare se non è per se
stessi.
Naturalmente
ci saranno diffidenza e soprattutto indifferenza.
La
diffidenza dell’ignoranza e quella della paura. L’indifferenza dell’appagamento
e quella dell’incoscienza. La diffidenza e l’indifferenza di chi finge pensando
di fare il proprio interesse.
La
logica insegna che da una premessa vera deriva una conclusione vera.
Talvolta
la premessa pur essendo vera non valida e la conclusione è altrettanto vera ma
non valida.
Cogito
ergo sum. Penso quindi sono, esisto. La premessa e la conclusione sono vere.
Ma
sono anche valide? La conclusione è sempre valida?
Lo
è per chi ha avuto la fortuna di nascere dove esistono le risorse e gli strumenti
per nutrirsi, curarsi, conoscere, informarsi, lavorare, produrre e svilupparsi,
dove esiste almeno un’apparenza di libertà e di democrazia.
Non
lo è per chi nasce per soffrire senza la possibilità di poter lottare per
risolvere non solo i propri desideri ma nemmeno i propri bisogni essenziali.
Per questi ultimi, “essere” non è più valido che per un qualsiasi altro animale
da macello, destinato ad essere strumento dell’appagamento di bisogni e
desideri di altri animali.
La
validità di un argomento va dunque distinta dalla verità della conclusione.
Naturalmente
se una o più premesse sono false, la conclusione di un argomento valido
dovrebbe essere falsa. Ad esempio la locuzione "Tutti i mammiferi sono
quadrupedi (è falso), tutti gli uomini sono mammiferi, di conseguenza, tutti
gli uomini sono quadrupedi" è un argomento valido con una conclusione
falsa (perché è falsa la premessa).
D'altra
parte, come abbiamo visto, un ragionamento non valido potrebbe avere,
casualmente, una conclusione vera, come in questo caso: "Alcuni animali
sono bipedi; tutti gli uomini sono animali; di conseguenza, tutti gli uomini
sono bipedi", che è un ragionamento non valido con una conclusione vera.
La
validità logica dipende, quindi, esclusivamente dalla forma del ragionamento e non
dal suo contenuto.
Emissione
Tutte
le altre monete sono attualmente emesse da banche centrali autorizzate dagli
stati nazionali. La quantità di moneta emessa dipende dalle esigenze dei
consumi.
Dhana
è emessa direttamente dalla Repubblica della Terra, quindi da un governo e non
da una banca.
È
stato considerato che 450 miliardi di Dhana, pari ad un valore di emissione di
11250 miliardi di Euro ed a circa 9.900 miliardi di Dollari statunitensi (al
tasso di cambio attuale) siano sufficienti al fabbisogno di moneta per tutti
gli scambi a livello mondiale.
Considerando
che nel complesso di tutti gli scambi intervengono circa 4,5 miliardi di
abitanti del pianeta, è stato deciso di assegnare 100 Dhana per ognuno di loro.
Con
l’adozione della nuova moneta europea sono stati emessi circa 650 miliardi di
Euro per circa 250 milioni di persone adulte che vivono nei paesi dell’Unione
Monetaria Europea.
Ogni
persona avrà a disposizione in media circa 2.500 Euro.
Il
controvalore di emissione di 100 Dhana è di 2.500 Euro.
Non
sono previste ulteriori emissioni da distribuire fra gli abitanti della Terra,
a parte quelle necessarie in seguito all’aumento della popolazione.
Potranno
essere fatte ulteriori emissioni solo per essere destinate a particolari
iniziative umanitarie.
L’adozione
di Dhana provocherà un aumento della produzione.
L’aumento
della produzione provocherà l’aumento del valore di Dhana e la contestuale
riduzione dei prezzi al consumo.
L’aumento
del valore di Dhana consentirà quindi di far fronte agli aumenti dei consumi
senza emissione di nuova moneta.
Ci
si potrebbe chiedere: “Se Dhana è garantita con un valore rappresentato da
un’altra valuta (l’Euro), ed avendo l’Euro un valore reale inferiore a quello
nominale, anche Dhana ha un valore reale inferiore a quello nominale.
Non
è così. Dhana è garantita da un capitale espresso in Euro come unità di misura
di valore e non come mezzo di scambio.
Facciamo
l’esempio della gallina e delle uova. Il prezzo di una gallina da uova è di
circa 15 Euro e quello di un uovo è di circa 12,5 centesimi (un ottavo) di
Euro.
Una
gallina potrebbe dunque essere scambiata per 15 Euro o per 120 uova. Ambedue
hanno un prezzo espresso in Euro, quindi l’unità di misura del loro valore è
l’Euro. Ma un conto è scambiare una gallina con 15 Euro ed un conto è
scambiarla con 120 uova.
Nel
primo caso l’unità di misura del valore (Euro) corrisponde al mezzo di scambio
(Euro); nel secondo caso invece l’unità di misura di valore è l’Euro ma il mezzo
di scambio sono le uova. Le uova hanno un valore reale pari al prezzo
determinato dalla unità di misura di valore in Euro, l’Euro ha un valore reale
inferiore al suo valore nominale. E così accade per tutte le altre monete.
Dhana
corrisponde alle uova. La misura del suo valore è stata calcolata in Euro
(avrebbe potuto essere calcolata in Dollari, Yen o altre monete) ma il suo
valore reale è superiore al valore reale della moneta che funge da unità di
misura del suo valore.
Garanzia
Tutte
le altre monete sono garantite (parzialmente) da oro, valute (cioè altre
monete) e titoli (di stato).
Per
finanziarsi, gli stati emettono titoli e li danno alle loro banche centrali
dalle quali ricevono in prestito monete emesse dalle stesse banche centrali.
Le
riserve auree coprono meno del 15% del valore delle monete emesse.
Per
due motivi non è possibile garantire Dhana con oro.
In
primo luogo perché non esiste una quantità di oro sufficiente.
In
6.000 anni sono state estratte circa 135.000 tonnellate d’oro fino (24 carati).
Il prezzo dell’oro si aggira intorno ai 280 Dollari per oncia. Un’oncia Troy è
pari a 31,1034807 grammi. Quindi il prezzo dell’oro è circa 9 Dollari al
grammo, 9.000 Dollari al chilogrammo, 9 milioni di Dollari per tonnellata. Le
135.000 tonnellate d’oro estratto in totale valgono circa 1.215 miliardi di
Dollari americani.
Il
prezzo in Euro è di circa 10 Euro per grammo, 10.000 Euro al chilogrammo, 10
milioni di Euro per tonnellata, 1.350 miliardi di Euro per 135.000 tonnellate.
In
proposito, si ricorda che le riserve aurifere delle banche centrali sono circa
21.000 tonnellate d’oro fino. Alla fine del 2000 le tonnellate d’oro fino a
garanzia delle principali valute erano: Stati Uniti 8.137 tonnellate, Germania
3.469, Svizzera 2.419, Francia 3.025, Italia 2.452, Olanda 912, Belgio 258,
Giappone 764, Svezia 185, Canada 37.
Il
valore di tutte le riserve aurifere delle banche centrali è di circa 189
miliardi di Dollari americani, pari a circa 210 miliardi di Euro.
Solo
i primi sei miliardi di Dhana emessi sono stati garantiti da un capitale di 150
miliardi di Euro.
Se
i primi sei miliardi di Dhana fossero stati garantiti interamente in oro,
sarebbe stato necessario un quantitativo d’oro pari al 71,4% del totale di
tutte le riserve aurifere con le quali sono garantite tutte le altre valute.
Per
garantire interamente in oro i previsti 450 miliardi di Dhana (pari a 11.250
miliardi di Euro, 9.900 miliardi di Dollari americani) sarebbero necessarie
1.125.000 tonnellate d’oro fino, più di otto volte del quantitativo d’oro
estratto in seimila anni.
Il
secondo motivo che impedisce di garantire Dhana con oro è dovuto al fatto che
una tale quantità, anche se si rendesse disponibile, provocherebbe una
diminuzione del prezzo dell’oro.
Ad
maggiore quantità disponibile corrisponderebbe infatti una riduzione
proporzionale del prezzo dell’oro e quindi del valore della garanzia.
Analogo
discorso vale per le garanzie in altre valute o in titoli di stato.
Essendo
tutte le valute garantite più o meno nello stesso modo, la valuta di riserva
posta a garanzia di una moneta ha un valore reale assai inferiore al valore
nominale.
I
titoli (di stato) posti a garanzia delle monete sono emessi da stati con
bilanci in deficit che ogni anno producono perdite e, essendo i titoli pubblici
rappresentati nella moneta ricevuta in prestito, lo stesso valore reale dei
titoli risulta sempre inferiore al loro valore nominale.
In
definitiva, le altre monete sono garantite (con oro, valute, titoli e crediti)
per un massimo del 25% del loro valore nominale fino ad un minimo del 3%,
mentre il valore di emissione di Dhana è garantito al 100%, non da oro o da
altri metalli preziosi ma da capitali di imprese.
E
così sarà nel futuro perché, mentre non saranno emesse altre Dhana oltre alle
100 per ogni abitante della Terra, l’aumento di valore di Dhana sarà effetto
dell’aumento proporzionale del capitale delle imprese che la garantiscono.
Convertibilità
Nessuna
moneta è oggi convertibile nella propria base monetaria, perché la quantità di
moneta emessa rappresenta un valore superiore al valore della sua base
monetaria.
Dhana
è convertibile in qualsiasi momento in quote di capitale che la garantiscono,
così come le stesse quote di capitale sono convertibili in qualsiasi momento in
Dhana.
Autonomia
Attualmente
le monete sono strumenti di politica monetaria.
Le
autorità che le emettono decidono la quantità da emettere in base alle
condizioni economiche dei paesi nei quali le monete sono emesse.
Dhana
non ha bisogno di alcuna autorità di controllo.
Come
il valore di Dhana dipenderà dallo sviluppo della produzione e non dalla
quantità di Dhana emesse, così i consumi saranno proporzionali alla produzione
e quindi al valore di Dhana.
Valore
Le
altre monete hanno tutte un valore reale inferiore al loro valore nominale (unità
di misura di valore) ed al loro valore apparente di mercato.
Dhana
è emessa ad un valore reale esattamente pari a quello nominale ed in futuro il
valore reale e quello di mercato saranno superiori al suo valore nominale,
proprio perché il valore di emissione di Dhana è pari ad una unità di misura di
valore (Euro) che rappresenta un valore superiore al valore reale della stessa
unità di misura.
Rendimento
Tutte
le altre monete sono date in prestito con un interesse.
Da
ciò deriva il carattere speculativo di tutte le monete.
L’interesse
è il corrispettivo di un rischio ed anche un sistema di contenimento della
perdita di valore della moneta per effetto della sua svalutazione.
Per
questo l’interesse che riconoscono le banche ai risparmiatori è proporzionato
al tasso di inflazione.
Dhana
non produce interessi perché non è fatta per la speculazione.
Chi
la risparmia non deve temere alcuna svalutazione ma anzi può contare su una
costante rivalutazione.
Chi
la presta non corre alcun rischio perché in qualsiasi momento può trasformare i
propri crediti in Dhana con quote di capitale che la garantiscono.
Ovviamente
sarà necessaria un'autorizzazione al prestito, per evitare che vengano prestate
Dhana a chi non potrebbe mai restituirle.
PRESENTE
E FUTURO
Tutti
gli attuali sistemi monetari hanno la stessa origine e sono frutto di una
concatenazione fondata sulla legge del più forte.
Il
più forte si è impossessato delle risorse ed ha imposto le proprie ideologie,
tra cui la monetazione ed in generale l’andamento dei rapporti economici e
degli scambi.
Come
tutto, anche i sistemi monetari hanno avuto un inizio ed avranno una fine.
I
liberi economisti di tutto il mondo hanno da qualche tempo previsto la fine
degli attuali sistemi monetari ed in quel momento non avremo soltanto una
catastrofe monetaria ma una catastrofe economica.
La
stessa cosa è accaduta per l’ambiente. Da decenni gli scienziati mettono in
guardia dagli effetti delle attività umane sul clima e sull’atmosfera.
Dicevano
cose logiche e tuttavia restavano inascoltati.
Oggi
il buco nell’ozono è una realtà drammatica, l’inquinamento dell’acqua e
dell’aria pure.
L’insensibilità
dei governanti e la loro impotenza rispetto a questi problemi rappresenta tutta
l'incoscienza del potere, più rivolto a mantenere e consolidare il potere di
chi ha voluto l’attuale sistema di rapporti umani, del quale sono il prodotto e
lo strumento, piuttosto che ai problemi reali e concreti dell’insieme
dell’umanità.
Normalmente
ad ogni crisi segue una forma di rinnovamento apparente.
Se
non sono eliminate o superate le cause originarie delle crisi, queste si
ripeteranno. Il mondo andrà avanti lo stesso ma chi ne sopporterà il costo?
Sempre i più deboli, naturalmente.
In
questa situazione “cronica”, Dhana rappresenta un atto di rottura ed insieme di
altruismo e di coraggio, ripartendo dall’inizio.
Non
mediante una teoria al termine della quale si intraveda un apparente
cambiamento ma attraverso una scelta che rompe con il passato ed introduce
immediatamente il cambiamento.
Si
potrebbe obiettare che, visto che non siamo tutti uguali, dividendo una certa
quantità di moneta in parti uguali si corre il rischio che in poco tempo solo
alcuni investano e producano nuova ricchezza mentre tutti gli altri potrebbero
consumarla.
È
vero. Questo rischio esiste. Ci sarà chi si farà prendere dall’istinto di
soddisfare bisogni ed appagare desideri senza produrre. Ci sarà chi consumerà
la ricchezza ricevuta senza lavorare.
Ma
l’emissione di Dhana non si propone di eliminare le differenze o di comprimere
la libertà degli abitanti della Terra.
Dhana
si propone di assicurare a tutti le stesse condizioni di partenza o almeno
condizioni sufficienti per svolgere la propria funzione di cittadini del mondo.
Intanto
facciamo questa scelta, mai fatta da nessuno negli ultimi diecimila anni.
Poi
vedremo. Vedremo se chi riceve 100 Dhana sapendo che non ne riceverà altre
consumerà senza lavorare e senza produrre. Vedremo se Dhana sarà utilizzata per
acquistare armi e droga oppure mezzi di produzione, informazioni, cultura,
conoscenza e tutti quei beni materiali ed immateriali che servono ad ogni
essere umano per risolvere i propri problemi di vita e di sviluppo.
E,
quand’anche a questa rivoluzione monetaria ed economica non facesse seguito una
rivoluzione delle coscienze, avremo in ogni caso messo tutti nelle condizioni
di poter vivere e di poter lottare per la propria felicità.
Non
si può impedire un suicidio. Ma il suicidio è un atto di disperazione provocato
da un malessere grave e ritenuto irreversibile.
Rimuovere
la disperazione significa intervenire sulle cause del suicidio.
Nascondersi
dietro a considerazioni come quella che dice che non sì da il pesce a chi ha
fame perché una volta mangiato un pesce ne vuole un altro o quella che dice che
il cane morde sempre la mano di chi gli ha dato da mangiare significa
arrendersi, un po’ vigliaccamente, ad una storia che non ha fatto mai nulla per
insegnare a pescare e per far capire al cane che una mano non è commestibile.
D’altra
parte, Dhana non è un’elemosina ma un nuovo sistema monetario che può incidere
radicalmente sui rapporti economici.
Per
una volta, facciamo qualcosa di veramente nuovo. Non nel giardino di casa
nostra, non in una città o in un paese, ma sull’intero pianeta.
Vedremo
se popoli di tanti paesi e di interi continenti avranno ancora bisogno della
tutela delle banche, del grande potere finanziario, degli stati che assicurano
questo potere e delle loro armi, oppure se sapranno arrangiarsi da soli.
REPUBBLICA
DELLA TERRA
Dhana
è la nuova moneta della Repubblica della Terra.
Quali
sono gli obiettivi di questa repubblica che si propone come governo mondiale di
tutti gli abitanti del pianeta?
Eccoli.
Libero
e pacifico sviluppo democratico. Libertà e pace sono facce della stessa medaglia.
Libertà di pensiero e libertà di azione costituiscono infatti gli elementi dai
quali trae origine la pace, intesa come equilibrio armonico fra soggetti in
costante confronto privo di conflitti.
Ripartire
da capo nei rapporti umani (con regole nuove da cui sorgono comportamenti
nuovi). Sia le regole sia i comportamenti di oggi sono frutto di cause
originarie che continueranno a provocare gli effetti ai quali siamo abituati
fino a quando non saranno rimosse.
Libertà
garantita da regole precise, secondo posizioni etiche (Kant) che individuano la
fondamentale aspirazione dell’essere umano nella libertà dell'individuo, la
quale, se rimane indimostrabile nel campo scientifico, trova nondimeno la sua
legittimità da un punto di vista morale. Libertà considerata essenzialmente
come autonomia, ossia come capacità della nostra volontà di legiferare
razionalmente e da se stessa in campo morale.
Democrazia
effettiva e decisioni democratiche, prive delle ben note occulte manipolazioni
dei sistemi elettorali.
Pace
duratura su tutto il pianeta, anche attraverso la smilitarizzazione di tutti
gli stati.
Sviluppo
e redistribuzione della ricchezza sul pianeta. Dhana ed un complesso di
progetti relativi alla alimentazione, alla salute, allo sviluppo di nuove imprese,
alla sicurezza ed ai grandi problemi di oggi, come quello dell’acqua e del
clima, consentiranno di costruire un futuro più bello e più giusto, con la
massima solidarietà possibile.
Dissinnescare
gli eccessi di fondamentalismo sia religioso sia di altra natura, liberando i
sentimenti dai dogmi, dai falsi miti e dalle dottrine che predicano bene e
razzolano male.
Sono
proposte cosmopolite. Che significa? Il cosmopolitismo è una cultura che
sostiene l’appartenenza dell’uomo al mondo, in una visione che supera la
distinzione in razze, etnie o nazioni. In età ellenistica fu elemento
distintivo delle scuole filosofiche cinica e stoica. Il concetto venne ripreso
dagli illuministi, i quali vagheggiarono l’instaurazione di un ordine
universale basato sulla legge di natura e non sulle differenziazioni storiche.
E le leggi di natura dimostrano la coesistenza di eguaglianza di condizioni
oggettive e di differenze soggettive.
Nell’ideare
la Repubblica della Terra e la sua moneta, siamo partiti dalla realtà degli ultimi
diecimila anni che conosciamo, dalla storia e non da miti, fantasie o leggende.
Siamo partiti da fatti concreti, reali.
Il
perno intorno al quale gira il mondo non può essere uno stato, un gruppo di
stati e nemmeno una organizzazione formata da tutti gli stati ma un governo
democraticamente eletto da tutti gli abitanti del pianeta.
Chi ha
parlato di repubblica e di governo mondiale?
Va
a Cicerone il merito di aver definito in maniera chiara il concetto di
repubblica, intesa "non come un qualunque aggregato di uomini, ma come un
insieme di persone accomunate dal consenso dato alle leggi e da un comune
interesse".
In
essa acquisivano un ruolo primario le virtù civiche, che si esprimevano nella
partecipazione alla vita pubblica, e le virtù morali.
Secondo
Platone gli strumenti che dovrebbero formare i governanti filosofi sono un
regime di proprietà comunistico e uno specifico sistema di educazione. È una
visione olistica (dal greco holos: un tutto insieme) della storia e dei
soggetti che l’hanno costruita.
Eintsein
affermava che "l'unica salvezza per la civiltà e la specie umana risiede
nell'istituzione di un governo mondiale, cosicché la sicurezza delle nazioni
sia fondata sulla legge”.
Platone,
Cicerone, Einstein, de Béthene, Penn, l'Abate Saint Pierre, Montesquieu,
Rousseau,
Kant, Singer, Niels, Tamames, Berlinguer, Gorbaciov, Palme, Luther King,
Norberto Bobbio e tanti altri illustri personaggi hanno indicato nel governo
mondiale la soluzione alle ingiustizie ed ai conflitti.
Gli
stati si trovano oggi a fronteggiare una situazione che mette in discussione la
loro stessa legittimità ed esistenza.
La
globalizzazione dell’economia, i flussi migratori, la diffusione
dell’informazione concorrono a circoscrivere l’azione degli stati.
A
questa evoluzione del panorama internazionale corrisponde la nascita di
istituzioni che rilevano alcune funzioni proprie degli stati, mentre in alcune
aree si sviluppano progetti di integrazione, come nel caso dell’Unione Europea,
vista da alcuni come alternativa allo stato nazionale e da altri come
evoluzione verso nuove e più grandi entità statali.
I
personaggi che hanno parlato di governo mondiale fino ad ora hanno immaginato
che gli stati si riuniscano in un’unica grande federazione planetaria.
Purtroppo,
una simile iniziativa, ammesso che fosse voluta, non potrebbe incidere sul processo
dei rapporti umani, perché sarebbe espressione degli stessi sistemi politici
che hanno prodotto la situazione attuale, sistemi che tendono a consolidare e
perpetuare se stessi.
Andiamo
a vedere cosa hanno prodotto istituzioni internazionali come le Nazioni Unite,
la Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale, la FAO, l’Organizzazione
Mondiale del Commercio.
Meno
povertà sul pianeta? Più giustizia? Niente guerre? La salvaguardia
dell’ambiente?
Non
era possibile fare di più? Certo non è stato fatto. I tre uomini più ricchi
della Terra hanno più ricchezza dei 46 paesi più poveri del mondo.
Decine
di milioni persone, molti bambini (i più deboli) continuano a morire di fame e
di malattie curabili ma non curate perché mancano le risorse per acquistare i
farmaci necessari.
Fame,
armi, droga, guerre, riciclaggio sono antichi mali irrisolti. Non perché non
siano curabili ma perché serve ad alcuni che sia così.
Il
nuovo deve ripartire dal basso, dalla gente, dai cittadini del mondo.
Fino
ad ora, di governo mondiale ne hanno parlato come di una entità fondata dagli
stati. Ma un governo mondiale effettivamente democratico non può essere fondato
dagli stati ma deve partire dal basso, dalla gente.
Per
farlo, c’è bisogno di idee, risorse, organizzazione.
Le
idee presentate dalla Repubblica della Terra nella sua Costituzione
corrispondono alle attese di tutti gli abitanti e di tutti i popoli della
Terra.
Le
risorse sono messe a disposizione da chi ha avuto la fortuna di poter produrre
ricchezza e sono gestite da chi ha avuto incarico di orientarle al cambiamento
storico degli attuali sistemi.
L’organizzazione
dovrà generarsi spontaneamente dai partecipanti a questo strumento (perché di
uno strumento si tratta) nella misura in cui
prenderanno coscienza della realtà ed avranno fiducia nelle proprie
forze.
Serve
pubblicità? Propaganda? Non deve servire. Se un’idea è buona ed esistono gli
strumenti per metterla in pratica gli interessati la accolgono.
Esistono
problemi politici e problemi economici. Con la Repubblica della Terra e Dhana
si vogliono affrontare. Ma esiste anche un limite morale che ci deve guidare
sempre, anche quando ci sembra che la nostra soluzione sia la migliore. Altre
volte nella storia è andata diversamente ed abbiamo visto i risultati.
Le
soluzioni non devono essere imposte a tutti i costi. Utilizzando persone come
quelle che sostengono i sistemi attuali si potrebbe ottenere la rapida adesione
di miliardi di persone a questi due strumenti.
Con
una operazione di marketing come quelle che si usano ormai di consueto per
ottenere consenso sarebbe possibile fare una sorta di “attacco lampo”
all’esistente per trasformarlo in altro. Le risorse non mancano. Basterebbe
utilizzare una minuscola parte di quanto viene destinato a scopi produttivi.
Ma
è stata compiuta una scelta diversa, la scelta di fare quello che si ritiene
giusto sia dal punto di vista etico sia da quello morale. E si ritiene giusto
che le persone siano libere di scegliere. Solo in questo modo si può formare
l’autocontrollo, la presa di coscienza della realtà.
Dovremo
informare, questo sì. Daremo tutte le informazioni necessarie in tutte le
lingue e con tutti i mezzi di comunicazione.
Ci
ricordiamo sempre una frase del filosofo danese Soren Aabye Kierkergaard
(Copenaghen 1813-1855) che dice più o meno così: “Se una cosa si può farla, è
utile e giusto farla eppure non la si fa è perché non si è capita abbastanza”.
Ci
si augura invece di non doversi difendere da atti inconsulti.
La
Repubblica della Terra e la sua moneta sono state pensate e presentate in
assoluta buona fede, con sincerità, adottando le regole del diritto
internazionale e le norme dei paesi nei quali sono state compiute le operazioni
necessarie a promuovere questi strumenti.
Concetti,
metodi e tecniche sono stati coniugati con strumenti operativi.
Nessuno,
nemmeno chi ha ideato queste proposte sarebbe più in grado di interromperle o
di fermarle. Ben consapevole di questo fatto, chi ha ideato ha pensato anche
alla propria sicurezza. Non avendo fatto nulla di male non teme alcun Ecelon,
anzi non conosce proprio la paura.
Tuttavia,
seguendo il consiglio di Cristo “Siate puri come colombe e prudenti come
serpenti” (Tommaso, verso 39), si è premurato di conoscere i metodi ed i mezzi
di chi è “capace di tutto”.
Pacificamente,
senza violenze e senza colpi di testa, le idee potranno essere oggetto di
valutazione e di confronto e nessuno dovrà stare peggio di prima. Azioni
inconsulte, dettate dal fastidio, dalla paura o dall’ansia, non farebbero altro
che accelerare un processo e gli effetti di una tale accelerazione si
rifletterebbero innanzitutto su chi volesse usare la forza. Sia sugli attori
sia sui mandanti.
Sarebbe
il prezzo dell’ultima ingiustizia.
10
gennaio 2002.
Rodolfo
Marusi Guareschi
Per
informazioni sull’oro, vedere www.italpreziosi.com