Per rinnovare l’Italia
bisogna cambiare la classe politica facendo indicare i candidati direttamente dagli elettori. Come è noto, con la legge di
riforma elettorale n. 270 del 21 dicembre 2005 è stato reintrodotto in Italia
uno strano metodo proporzionale che prevede: - partecipazione alle
elezioni di partiti o gruppi politici anche coalizzati; - indicazione del capo di
ogni forza politica e di ogni coalizione; - candidati designati
esclusivamente dai partiti o gruppi politici; - liste bloccate (si vota la
lista senza possibilità di dare preferenze); - diversi sbarramenti sia
per la Camera (4%) sia per il Senato (8%); - premio di maggioranza per
Camera e Senato alla lista che ottiene più voti. Gli ultimi sondaggi
elettorali prevedono un quasi pareggio fra i due principali schieramenti
(centrodestra e centrosinistra), con un terzo di indecisi o astenuti. Saranno eletti i soliti
noti. Non ci sarà alcun ricambio del personale politico. Se, come in passato,
voteranno tre quarti degli aventi diritto, si formerà una maggioranza eletta da
poco più di un terzo degli italiani. E quasi tutto resterà come
prima. Le promesse elettorali resteranno tali. «Cambiamento» propone di
rinnovare il personale politico presentando liste di candidati indicati
direttamente dagli elettori per compiere le seguenti scelte: 1) Nuove imprese produttive,
soprattutto al Sud, gestite direttamente dai lavoratori, per offrire idonea
occupazione a chi può e deve lavorare. 2) Assegno personale di
solidarietà a chi non può lavorare ed ai più poveri. 3) Istituzione di centri per
la ricerca scientifica e tecnica per rendere più competitiva e forte l’intera
economia italiana. 4) Rimpatrio immediato di
tutti i militari italiani che non svolgono funzioni di polizia internazionale
per incarico delle Nazioni Unite. 5) Istruzione obbligatoria
gratuita (materiale didattico compreso) fino a 16 anni ed università gratuita
per chi dimostra capacità e profitto negli studi. 6) Assistenza sanitaria
completamente gratuita per tutti. 7) Riduzione del personale
della pubblica amministrazione ed eliminazione delle spese statali inutili ed
improduttive. 8) Potenziamento dei mezzi
personali e materiali delle istituzioni che hanno la funzione di garantire
l’ordine pubblico e l’amministrazione della giustizia. 9) Eliminazione delle
imposte sul reddito d’impresa e di lavoro ed istituzione dell’imposta
progressiva sui consumi improduttivi: chi consuma di più ha di più (salvo prova
contraria) e quindi paga di più. 10) Dimezzamento del debito
pubblico con un prelievo una tantum ai più ricchi e la vendita di beni statali
non necessari alla funzione pubblica. 11) Adozione della moneta a
valore reale fondata sul lavoro per aumentare il potere d’acquisto di chi
lavora e produce, con rapido aumento dei consumi dei beni e servizi primari. 12) Eliminazione del carcere
per i reati che non rappresentano alcun pericolo per la sicurezza fisica dei
cittadini. 13) Piena libertà di
immigrazione per motivi di lavoro. Ogni informazione su
«Cambiamento» ed il programma per la designazione diretta dei candidati sono su
www.cambiamento.org. |