LETTERA APERTA

 

Il clamore, le insinuazioni e le ingiurie che hanno suscitato il Programma Holos Global System, la Repubblica della Terra, la moneta Dhana ed il capitale sociale di Avatar S.p.A. possono avere due sole cause: l’ignoranza o l’avversione pregiudiziale.

Stiamo ai fatti.

A) Avatar S.p.A.

Avatar S.p.A. è stata costituita il 12 dicembre 1989 con un capitale di Lire 200 milioni.

Il 21 ottobre 2000 ha aumentato il capitale ad Euro 155 miliardi. L’aumento è stato interamente sottoscritto da Holos Holding S.A. e liberato mediante compensazione con un precedente credito di Holos Holding S.A. nei confronti di Avatar S.p.A..

Prima di ordinare l’iscrizione della delibera nel Registro delle Imprese, il Tribunale di Reggio Emilia ha chiesto chiarimenti circa l’origine e la natura del credito compensato.

Avuti i chiarimenti richiesti e ricevuta la relativa documentazione, il 30 novembre 2000 il Tribunale di Reggio Emilia ha ordinato l’iscrizione. L’oggetto del credito è stato successivamente stimato per un valore di Euro 207 miliardi.

Il 29 luglio 2002 è stato comunicato alla stampa l’intenzione di emettere prestiti obbligazionari per Euro 45 miliardi, pari al 29% del capitale sociale.

Il 23 settembre 2002 è stata trasmessa alla Banca d’Italia la comunicazione ai sensi del secondo comma dell’art. 129 del D.Lgs n. 385/93.

Il 26 settembre 2002, la Banca d’Italia, premettendo di poter «vietare l’emissione e l’offerta in Italia di valori mobiliari al fine di assicurare la stabilità e l’efficienza del mercato dei valori mobiliari» ai sensi del quarto comma dell’art. 129 del D.Lgs n. 385/93, ha comunicato che «non consente l’emissione dei predetti prestiti obbligazionari.»

Lo stesso 26 settembre 2003, Avatar S.p.A. ha comunicato alla Banca d’Italia che, aderendo a quanto comunicato dalla Banca d’Italia ed avvalendosi di quanto previsto dal Punto 5. della Sezione II del Capitolo 1 del Titolo IX della Circolare n. 299 del 21 aprile 1999 della stessa Banca d’Italia, nella quale si precisa che «Sono escluse dalla disciplina del presente capitolo, oltre ai valori mobiliari da collocare sui mercati esteri …», avrebbe deliberato «l’emissione di 45 miliardi di Euro di obbligazioni da collocare esclusivamente all’estero, escludendo pertanto l’operazione dalla disciplina prevista dall’art. 129 del D.Lgs. 385/93.»

Il 25 giugno 2003 è stata deliberata l’emissione di sette prestiti obbligazionari per complessivi Euro 45 miliardi da collocare esclusivamente all’estero e di un ottavo prestito di Euro 50 milioni da collocare in Italia.

Ai sensi del primo comma dell’art. 129 del D.Lgs n. 385/93 , secondo il quale «Le emissioni di valori mobiliari e le offerte in Italia di valori mobiliari esteri di importo non superiore a cento miliardi di lire … sono liberamente effettuabili …», per quest’ultimo prestito di Euro 50 milioni (Lire 96.813.500.00) non è richiesta alcuna comunicazione.

La delibera del 25 giugno 2003 ed i relativi Regolamenti di emissione, ha stabilito che per tutti i suddetti prestiti obbligazionari, sia quelli da collocare all’estero sia quelli da collocare in Italia, «è richiesto un investimento unitario minimo non inferiore a 250.000 euro», quindi, secondo l’art. 33, comma 1, lettera c) del Regolamento n. 11971 del 14 maggio 1999 della stessa Consob, non soggetti a comunicazione di prospetto informativo.

Per due motivi si è deciso quell’investimento unitario minimo: prima di tutto perché al momento della delibera erano già stati presi accordi con i sottoscrittori; in secondo luogo, per evitare inutili ritardi, dovuti ad una probabile infinita serie di sospensioni da parte della Consob la quale, del tutto illegittimamente, dalla data della delibera e nonostante la comunicazione trasmessa per pura cortesia da Avatar S.p.A., ha richiesto per ben quattro volte informazioni sull’operazione. Sulle obbligazioni e sulla moneta Dhana (?). Ed Avatar S.p.A. ha risposto. Sempre.

Su Avatar S.p.A. e sulle obbligazioni emesse si stavano chiedendo i ratings dalle maggiori società mondiali, quando è scoppiato il caso Parmalat, dal quale si è avuta conferma della completa inattendibilità e quindi inutilità dei ratings. Del resto, il valore totale delle obbligazioni emesse era inferiore ad un terzo del valore nominale del capitale di Avatar S.p.A. mentre, con la riforma del diritto societario, dal 2004 il valore delle obbligazioni può raggiungere addirittura il doppio del capitale sociale delle emittenti.

Prima del 24 dicembre 2003, sono state collocate all’estero (non in paradisi fiscali) obbligazioni per Euro 44 miliardi. Le obbligazioni sono state convertite in azioni ed il capitale di Avatar S.p.A. è aumentato da Euro 155 miliardi ad Euro 199 miliardi.

Restano da collocare un prestito da Euro un miliardo all’estero ed un prestito da Euro 50 milioni in Italia. Queste obbligazioni saranno emesse e collocate entro il 31 marzo 2004. È evidente che non è affatto indispensabile collocare il prestito da Euro 50 milioni in Italia ma si è proprio curiosi di verificare se le autorità si attengono ai loro stessi provvedimenti oppure se tali provvedimenti hanno valore solo per alcuni e non per altri.

Entro il 2004 saranno emessi altri prestiti obbligazionari per Euro 400 miliardi. Saranno collocati all’estero e sarà «richiesto un investimento unitario minimo non inferiore ad Euro 2.500.000, dieci volte il minimo previsto dal Regolamento Consob per i casi di inapplicabilità.

I primi 155 miliardi del capitale di Avatar S.p.A. sono stati investiti dapprima in beni immateriali, successivamente scambiati con partecipazioni sociali. Gli ultimi 45 miliardi sono stati investiti in partecipazioni, che saranno scambiate con i beni e servizi necessari a realizzare i progetti per i quali sono stati versati. I prossimi 400 miliardi saranno investiti in beni immobili, anche in Italia.

Questo è tutto. Non c’è altro da aggiungere. Incredulità, dubbi, polemiche sono inutili. Salvo che non esista uno specifico interesse a mascherare la verità da parte di chi si occupa della vicenda.

B) Holos Global System

È un programma di trenta iniziative per affrontare i problemi più gravi e per evitare il loro aggravamento.

I problemi più sentiti ed urgenti sono:

1) energia insufficiente e mal distribuita: abbiamo petrolio per non oltre 40 anni;

2) acqua potabile limitata: la disponibilità nel 2025 sarà la metà del 1985, con 3.5 miliardi di persone con scarsità d’acqua;

3) cibo: quasi 800 milioni di esseri umani soffrono la fame;

4) salute: decine di milioni di persone muoiono per mancanza di farmaci per combattere malattie facilmente curabili;

5) cultura ed informazione: un quarto degli esseri umani, circa un miliardo e mezzo, sono analfabeti;

6) comunicazione sociale: l’uso distorto dei mezzi di comunicazione hanno reso le persone più isolate e dipendenti da giornali e televisioni;

7) produzione: un quarto di noi produce e consuma tre quarti della ricchezza mondiale;

8) economia: un miliardo di persone ha  meno di un dollaro al giorno ed in 140 Paesi, con 4,5 miliardi di abitanti, la ricchezza media annuale prodotta è inferiore alla media globale di 7.000 dollari all’anno;

9) lavoro: gran parte dei Paesi che hanno risorse naturali (materie prime) non le trasformano in prodotti ma le cedono a basso prezzo ai Paesi più sviluppati;

10) cicli economici: l’economia di mercato è caratterizzata da periodi di espansione e di depressione per mancanza di programmazione della produzione;

11) concentrazione della ricchezza: deriva dalla concentrazione dei mezzi di produzione e della finanza (l’uno per cento di noi detiene oltre il 50% della ricchezza mondiale);

12) beni durevoli: settori portanti dell’economia sono l’industria pesante, i beni di largo consumo e l’informatica, con una limitata disponibilità di prodotti durevoli (utensili, attrezzi ed arnesi domesitici);

13) servizi: l’80% del prodotto interno lordo delle economie avanzate riguarda servizi, che terminano prezzi pari a 4, 5 e fino 10 volte i costi di produzione;

14) ambiente: la combustione dei fossili e degli idrocarburi ha provocato un enorme inquinamento dell’aria e dell’acqua ed il surriscaldamento del pianeta;

15) finanziarizzazione dell’economia: almeno il 95% delle transazioni monetarie e finanziarie è rivolto ad operazioni speculative estranee all’economia reale ed agli scambi commerciali;

16) risparmio improduttivo: i risparmi sono destinati prevalentemente ad operazioni finanziarie provocando una sensibile contrazione degli investimenti;

17) disinvestimento ricchezza prodotta: la ricchezza prodotta non viene destinata alla produzione di altra ricchezza reale ma investita in modo improduttivo;

18) struttura delle imprese: ci sono poche grandi imprese che controllano il mercato, quindi l’economia e la finanza, e tante piccole imprese prive di potere contrattuale, manca ed è ostacolata la media azienda;

19) potenziale produttivo: mediamente le imprese non riescono a produrre (a causa del mercato e dei costi) più di due terzi del loro potenziale produttivo;

20) credito insufficiente: paradossalmente, mentre 19/20 delle risorse monetarie sono destinate all’economia virtuale, nell’economia reale manca il credito necessario alla gestione ed allo sviluppo delle imprese;

21) sistemi informativi: si preferisce produrre e distribuire sistemi ed apparati per il piacere personale piuttosto di prodotti utili ad informarsi ed a scambiarsi notizie ed opinioni;

22) insicurezza personale: incendi, alluvioni, terremoti, incidenti stradali, atti di terrorismo, guerre ed altre cause note provocano paura ed insicurezza;

23) circolazione: il caos del traffico ha aumentato i tempi dei trasporti a breve e medio raggio (quando i mezzi erano assai più lenti, si arrivava prima a destinazione);

24) operazioni bancarie: l’attuale attività bancaria è fondata su servizi a basso costo ed alto prezzo e su compensi per collocare prodotti e strumenti finanziari;

25) guerre: l’enorme tecnologia bellica ha prodotto conflitti regionali ed è aumentato il rischio di utilizzo di armi nucleari;

26) ricerche: alla ricerca di base (sperimentazione) ed alla ricerca applicata sono destinate risorse insufficienti, anche per il timore di alcuni di perdere il controllo su tutti gli altri;

27) comportamenti e rapporti: i maggiori mezzi a disposizione vengono impiegati per soddisfare gli istinti invece che a moderarli; ci si serve dei mezzi per la propria affermazione personale proprio quando si potrebbe vivere ed evolvere senza doversi affermare sugli altri, senza selezione;

28) subordinazione della politica: la globalizzazione dei mercati ha aumentato la concentrazione della ricchezza e l’egemonia dell’economia sulla politica;

29) moneta: tutte le monete sono essenzialmente garantite da debiti pubblici ed hanno un valore reale inferiore al 3% di quello nominale; per questo serve il corso legale;

30) morte: come non ci si ribella alle ingiustizie, tanto meno ci si ribella alle cause della morte; si preferisce dimenticare che esiste.

Rispetto a questi problemi, è stato studiato e proposto il Programma Holos Global System che prevede, appunto trenta iniziative concrete: possibili, praticabili ed urgenti.

1) Tejas (Energia) prevede lo sviluppo della produzione e dell’utilizzo dell’energia sul pianeta tramite tutte le fonti scientificamente disponibili e sicure;

2) Udaka (Acqua) prevede l’aumento della disponibilità di acqua potabile utilizzando i bacini in cui si trova e la sua redistribuzione sul pianeta mediante canali ed altri metodi proposti dalle moderne tecnologie;

3) Asana (Cibo) prevede la soluzione del problema della fame nel mondo mediante la distribuzione di cibo per tre anni, il tempo che serve per attivare gli altri programmi che consentiranno a chi ha fame di produrre abbastanza;

4) Ayus (Salute) prevede il miglioramento della salute attraverso ricerca, terapia e prevenzione;

5) Jnana (Conoscenza) prevede la totale alfabetizzazione ed il potenziamento dell’informazione e la sua disponibilità per ogni essere umano;

6) Vadana-Karna (Comunicazione sociale) prevede la diffusione di centri di comunicazione sociale nei quali le persone possono informarsi e confrontarsi;

7) Karoti (Produzione) prevede piani di produzione settoriali e regionali (gruppi di Paesi) in relazione alle esigenze ed alle vocazioni produttive degli abitanti dei diversi Paesi;

8) Tetrakos (Quattro facce) prevede progetti economici nazionali di sviluppo tratti dai piani di produzione del progetto Karoti e fondati su quattro fattori: esigenze, vocazioni, risorse, organizzazione);

9) Nava (Nuove) prevede la promozione e realizzazione di nuove imprese in ogni settore;

10) Varga (Gruppo) prevede un’impresa universale costituita da gruppi regionali di imprese interdipendenti per sfuggire alle crisi cicliche dell’economia;

11) Karana (Produzione) prevede lo sviluppo mondiale dei mezzi di produzione impiegati dalle imprese previste dal progetto Nava;

12) Bhaks (Durevoli) prevede la produzione di beni durevoli di consumo ad utilizzazione continuata;

13) Seva (Servizi) prevede lo sviluppo organico dei servizi per le imprese e per i privati per ridurre i costi ed i prezzi degli stessi;

14) Ecology (Ambiente) prevede il disinquinamento ambientale (acqua, aria, suolo, rumore, etc.);

15) Kosa (Ricchezza) prevede un nuovo sistema globale di rapporti finanziari fondato sul trasferimento diretto delle risorse da chi le detiene a chi le può utilizzare per riportare le risorse stesse all’economia reale;

16) Cinoti (Risparmio) prevede la raccolta del risparmio da destinare a scopi produttivi tramite la partecipazione dei risparmiatori alla gestione delle imprese;

17) Parasparam (Reciprocità) prevede il reinvestimento produttivo della ricchezza prodotta dalle imprese mediante nuovi investimenti in mezzi di produzione;

18) Synergy (Sinergia) prevede un sistema di rapporti societari e commerciali fra le imprese per aumentarne informazione, programmazione e potere contrattuale;

19) Vencap (Venture capital) prevede interventi per il potenziamento produttivo e commerciale delle imprese esistenti per accelerare il processo di rafforzamento dell’economia reale;

20) Vikraya (Compensazione) prevede la compensazione internazionale dei pagamenti commerciali trasformando i crediti commerciali in mezzo di scambio e di pagamento senza utilizzo della moneta;

21) Stellar (Eccellente) prevede un sistema informatico interattivo via etere mediante satelliti geostazionari per avere in tempo reale una risposta a qualsiasi domande per la quale esista già una risposta;

22) Eka (Persona) prevede un sistema di sicurezza personale a diffusione globale;

23) Pat–Patati (Volare) prevede un nuovo sistema di circolazione con veicoli a decollo verticale (Air-X);

24) Cyberbank (Banca cibernetica) prevede una banca telematica utilizzabile con tutti i mezzi di comunicazione per accelerare le operazioni bancarie ridurre al minimo i loro costi;

25) Santi (Pace) prevede la conversione dell’industria bellica in altre attività per costruire invece che per distruggere;

26) Avatar (Azione) prevede un centro mondiale polivalente di ricerche di base ed applicate;

27) Rinnovamento (Cambiamento) prevede un progetto di riforma contestuale e programmata dei rapporti e comportamenti sociali, civili, politici, economici, morali e religiosi;

28) Repubblica della Terra prevede un governo mondiale eletto direttamente dagli abitanti del pianeta con almeno 16 anni di età;

29) Dhana (Denaro) prevede una nuova unità monetaria di misura del valore e come mezzo di scambio;

30) Kayamara (Immortalità) prevede un programma di ricerca delle cause della mortalità delle cellule.

Per realizzare queste soluzioni in tutti i Paesi, servono risorse materiali ed umane, serve impiegarle ed organizzarle. Senza perdere tempo perché ne abbiamo poco.

Fra il 2001 ed il 2002 sono state messe a disposizione risorse del valore di US Dollari 12.441.616.445.458 che, dopo una serie di operazioni, risultavano di Euro 14.547.409.621.008, oltre 28 milioni di miliardi delle vecchie lire, il 46 per cento della ricchezza mondiale prodotta nel 2003.

Sono previste 37.535.621 persone per promuovere i progetti in ogni Paese, 21.060 coordinatori nazionali dei trenta progetti, 1.710 coordinatori di area, 450 coordinatori continentali, 702 responsabili nazionali, 47 responsabili di area, 15 responsabili continentali, 90 coordinatori e 3 responsabili centrali.

Per ogni progetto sono state programmate strutture circolari, non verticistiche, non gerarchiche, organizzate per funzioni e mansioni, in modo che ciascuno, attraverso un’adeguata comunicazione, debba rispondere della propria attività a tutti gli altri e non ad alcuni di essi.

Oltre ad affrontare problemi rimasti irrisolti (energia, acqua, cibo, salute, cultura) dal programma nasceranno imprese, con milioni di posti di lavoro in tutto il mondo.

Sembra una rivoluzione. Non è così. Le rivoluzioni sono servite a sostituire le persone, gli attori, lasciando invariate le strutture. Anche quando sembra che tutto sia cambiato, in realtà è cambiata solo la forma, non la sostanza. Holos Global System è solo l’utilizzo dei mezzi dei quali oggi disponiamo per costruire invece di distruggere, per far stare meglio chi sta peggio senza far stare peggio chi sta meglio. Senza egemonie. Senza imperi. Senza false promesse elettorali. Senza retoriche. Senza illusioni. E, soprattutto, senza violenza. In Pace.

Che aggiungere? È incredibile? È impossibile? È falso? Chi può fare una cosa del genere? Potrà sembrare incredibile ma è vero e, presto, senza impiego di risorse affinché se ne parli, sarà facile accorgersene per tutti. Non è vero che è impossibile. Al contrario, è necessario, utile, giusto. Solo che bisogna capirlo. Se fosse falso, chi lo propone non avrebbe mai il coraggio (o la pazzia) e la forza nemmeno di parlarne. Non dobbiamo scambiare l’apparenza con la realtà, i luoghi comuni con la verità. Possiamo dubitare, non fidarci. Ma anche questo è stato previsto. Chi ha elaborato il programma e chiesto ed ottenuto le risorse per realizzare il programma ha dubitato che fosse possibile per trent’anni. Poi si è convinto. E se ne assume la responsabilità.

C) Repubblica della Terra

Una delle iniziative di Holos Global System è la Repubblica della Terra, un sistema di governo mondiale eletto direttamente dagli abitanti del pianeta. Non è una fuga in avanti. Anzi, siamo in ritardo. Abbiamo globalizzato tutto ma abbiamo ancora confini, interessi degli uni contro gli altri, guerre, tanti problemi irrisolti.

E mi rivolgo a chi fa informazione anzi, a chi non la fa. Alzi la testa. Si renda conto che così non si può più andare avanti. È tutto marcio. Non prendiamoci in giro. Non viva solo per tirare quattro paghe (in moneta che perde e perderà sempre più potere d’acquisto) per il lesso. Abbia l’umiltà di studiare e di capire. Si informi, senza quelle tre righe delle agenzie di stampa. E quando va in missione, vada a vedere, invece di stare in albergo ad attendere le notizie che poi trasmette come se le avesse ricevute sul campo. Lasci perdere l’ipocrisia, le retoriche. Non è più tempo di finzioni.

D) Dhana

Le banconote in Dollari degli Stati Uniti sono garantite per il 9% del loro valore nominale. I Dollari emessi dalle banche (moneta scritturale) sono garantiti dai debiti degli Stati o da titoli che quando si va a vedere valgono meno del dieci per cento del loro valore nominale. Non c’è bisogno di fare esempi. Sono troppi. Tutte le altre monete sono più o meno garantite dal Dollaro. Dietro di loro non ci sono beni ma solo numeri che misurano debiti. Nemmeno più la carta.

Dhana è garantita da capitali di imprese esistenti. Vere. Funzionanti. Con attività effettive. Non si fa ancora l’elenco perché la riservatezza è l’unico modo per non subire aggressioni. Non solo a causa dei luoghi comuni ma per pura, concreta, reale, determinata avversione.

I primi sei miliardi di Dhana sono stati garantiti dando in pegno azioni di Avatar S.p.A. per un valore di Euro 150 miliardi. Le successive emissioni sono state garantite da altre azioni.

Dhana non ha corso legale. Né lo avrà mai. Il corso legale è servito soltanto per imporre monete prive di valore. Perché si dovrebbe ripetere?

Dhana viene assegnata al solo rimborso del costo di emissione. Era prevista l’assegnazione gratuita di cento Dhana (lo è ancora, tramite Internet). Ma gli esperti hanno osservato che siamo talmente disorientati che una cosa che non costa viene considerata priva di valore. Per questo è stato introdotto il rimborso del costo di emissione: Euro 312 in Italia, Euro 11 in Afghanistan. Sì, perché la ricchezza media procapite afgana è pari al 3,5 per cento di quella italiana. Questo è dimostrabile, visibile. O, forse, talvolta la realtà è così amara che si preferisce pensare che non esista?

Che dire di Dhana? Che non viene accettata in pagamento? Questo non è un problema di chi la emette ma di chi la può adottare. Chieda l’assegnazione (guadagnandoci subito). La tenga in tasca per qualche mese. Poi, senza aver rischiato nulla, potrebbe vedere come va a finire.

E) Vicende giudiziarie

Ho promosso e gestito il Gruppo Carisma per cercare di far emergere l’economia sommersa, il «nero», che normalmente non viene destinato a nuovi investimenti ma ad altro. E sono stato accusato di avere imprese inattive alle quali è stato accertato un reddito di migliaia di miliardi, con un contenzioso fiscale di 1,3 miliardi di euro.

Ho saputo che si stava cercando di rubare fondi pubblici alla Regione Sicilia e mi sono occupato della vicenda facendo il possibile per verificare se fosse possibile ed in caso positivo impedirlo. E sono stato gettato in carcere con l’accusa di aver partecipato alla sottrazione di cento lire (dopo due anni considerata insussistente) ed al tentativo di sottrarre qualche centinaia di miliardi di Lire (la Cassa Regionale Siciliana ne aveva meno di 500, in quel momento) mentre ero presidente di una società che aveva un capitale di 155 miliardi di Euro, 600 volte il saldo della Cassa.

Ho fatto costituire 450 società per fare altrettante imprese nel Sud ed ho fatto garantire lo sbocco di mercato di Texma di Gallipoli. E sono stato gettato in carcere con l’accusa di aver tentato di sottrarre fondi pubblici. Con sequestri di società, conti bancari e perfino mille Euro personali dalla tasca di un collaboratore. E, con me, i miei figli, Cheti Franceschi, alcuni collaboratori.

Perché è accaduto? Non lo ripeto più. L’ ho già fatto, in questi anni, anche troppe volte.

F) Vero o falso?

Se quanto sopra è vero, bisogna soltanto prenderne atto. E smetterla di divulgare notizie false e di riempirsi la bocca di parole inutili, offensive, vergognose.

Se è falso, va dimostrato, non con le polemiche ma con i dati di fatto, senza considerare la riservatezza, utilizzata come mezzo di sicurezza, sia per chi partecipa a queste iniziative, sia per chi comunque se ne occupa.

Altrimenti, meglio tacere. E lasciarci lavorare. Ricordando che aggredire chi si impegna per affrontare problemi nell’interesse generale – e non per vantaggi personali – significa far del male più che altro a se stessi.

Grazie per l’attenzione.

Sant’Ilario d’Enza, 4 febbraio 2004.

 

Rodolfo Marusi Guareschi



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